L’incidente è avvenuto per un incendio all’interno di un sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi. La zona si trova a 242 chilometri in linea d’aria da Ventimiglia, 257 da Torino, 342 da Genova. Secondo il portavoce della commissione energia atomica: “In questo momento non vi è rilascio verso l’esterno”
Alle 11:45 locali, c’è stata un’esplosione nel forno di un sito nucleare a Marcoule, nella regione del Gard a sud della Francia. L’incidente è avvenuto a causa di un incendio all’interno di un sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi. L’esplosione ha causato un morto e quattro feriti, di cui uno “molto grave” trasferito in elicottero all’ospedale di Montpellier. Il corpo della vittima è stato trovato carbonizzato. Le altre persone sono state invece ricoverate all’ospedale di Bagnols-sur-Ceze. Il bilancio è stato confermato dall’ente nazionale per l’energia elettrica, Edf, mentre i vigili del fuoco hanno eretto un perimetro di sicurezza intorno alla centrale.
L’incidente, ha fatto sapere un portavoce della commissione per l’energia atomica è avvenuto nel sito Centraco della società Socodei, controllata del gruppo Edf, a Codolet. “In questo momento
– ha affermato il funzionario – non vi è rilascio verso l’esterno”. Ma i servizi di emergenza hanno riferito di possibili rischi di fughe radioattive dall’impianto.
Il forno esploso oggi – non distante da Avignone e Nimes -, si trova a 242 chilometri in linea d’aria da Ventimiglia, 257 da Torino, 342 da Genova. Il dipartimento della Protezione civile è in contatto con l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per monitorare e verificare gli eventuali rischi per l’Italia. I vigili del fuoco hanno una rete di rilevamento della radioattività attiva sul territorio nazionale, pronta a segnalare anomalie.
L’impianto in cui è avvenuta l’esplosione è utilizzato per il trattamento di scorie ma non sono presenti reattori. Nella centrale, filiale della società Socodei e Edf, viene prodotto il Mox, un combustibile nucleare che contiene uranio miscelato a plutonio proveniente dalle armi atomiche. Il sito fa parte del più ampio centro nucleare Marcoule, un’istallazione industriale gestita da Areva e dal Cea, prima centrale nucleare francese, nella Linguadoca-Rossiglione. Nella zona di Marcoule furono costruiti i reattori nucleari a uso militare per le ricerche destinate alla costruzione della bomba atomica francese. Il titolo di Edf, quotato alla borsa di Parigi, è arrivata a perdere il 6% dopo la diffusione delle prime notizie sullo scoppio.