Due friulani a caccia dei “fuochi delle volpi” come si vedono solo ogni 11 anni
Bisogna aspettare più di due lustri perché l’aurora boreale si manifesti come ora nella sua massima potenza, e catturarla non è facile: ci provano i friulani Fabio De Stefano e il fotografo Gabriele Menis, dal 22 febbraio impegnati in un viaggio “wild” nell’estremo nord della Lapponia finlandese, per testimoniare anche in diretta social un fenomeno eccezionale i cui riverberi si videro in Friuli nel 2003
A caccia di aurore boreali, dette “fuochi delle volpi” dai finlandesi, come si vedono solo ogni 11 anni durante il picco solare. Ci provano due friulani innamorati del “grande nord” e di viaggi fuori dalle rotte turistiche, Fabio De Stefano e il fotografo Gabriele Menis, che anticiperà alcuni scatti e racconti in diretta attraverso i social Facebook, Twitter e Instagram, visibili al link: www.fotomenis.it/arctic-lights-2014.
Sabato 22 febbraio arriveranno infatti nell’estremo nord della Lapponia finlandese, dove vivono le popolazioni Sámi e dove regna la natura allo stato puro, tra neve, ghiaccio, renne e le spettacolari “luci del nord”.
Un paese estremo e inospitale, soprattutto d’inverno, quando le temperature raggiungono anche i 30 gradi sotto lo zero. Il viaggio si concluderà il 2 marzo.
Le aurore boreali (o Northern Lights), chiamate in finlandese “revontulet”, ovvero “fuochi delle volpi”, sono un effetto dovuto all’attività solare. Come con fuochi d’artificio naturali, il cielo buio s’illumina di fasci di luce a forma di archi, strisce e corone di diversi colori, dal bianco al rosso, dal verde al giallo.
In Friuli questo fenomeno si era eccezionalmente manifestato il 30 ottobre 2003, regalando un inedito scenario rossastro a chi guardava il cielo verso nord. Secondo gli scienziati, il picco solare, chiamato Solar Maximum e con una ciclicità di 11 anni, si ha proprio nell’inverno in corso.