La saga infinita su Friuli doc sembra non arrestarsi mai, soprattutto alla luce del trattamento riservato da Palazzo D’Aronco alla Provincia di Udine che dichiara, attraverso il vicepresidente di Palazzo Belgrado, Franco Mattiussi, di sentirsi esclusa, “pur avendo manifestato chiaramente fin dai primi di luglio, precisamente il 4 luglio, data in cui il sottoscritto ha incontrato l’assessore comunale Venanzi, la ferma e convinta decisione di partecipare alla kermesse”. L’anomalia consiste anche nel fatto che – rileva Mattiussi – “avevamo chiaramente reso noto all’assessore Venanzi la nostra richiesta di poter vederci destinare una piazza. Purtroppo l’assessore non ha mai risposto direttamente, ma ha delegato gli uffici, dimostrando un comportamento non rispettoso”. Rilievi all’inosservanza del savoir faire a parte, il vicepresidente non ci sta a digerire la mancata assegnazione di una piazza: “Va bene che la piazza XX Settembre sia stata dedicata allo stand dell’Ersa (come comunicatoci nella mail degli uffici del Comune risalente al 30 luglio), ma non credo sarebbe stato impossibile riservarci un’altra location idonea con l’obiettivo espresso a Venanzi, ovvero poter avere un luogo dove allestire il nostro stand contraddistinto da un forte carattere identitario per la valorizzazione di cultura, tradizione e prodotti tipici riassunti nel marchio ‘Terra dei Patriarchi’ che ha tenuto la scena, con successi oggettivi, nell’edizione 2011, con grande risalto grazie anche alla fattiva collaborazione stretta con l’allora vicesindaco Martines”.
“Riteniamo quanto mai tardiva e sospettosamente intempestiva la mail inviata dagli uffici del Comune in data 19 agosto dopo un silenzio da parte di Venanzi lungo un mese e mezzo: com’è possibile darci una sorta di quasi ultimatum di 24 ore circa chiedendoci, fra l’altro ‘su indicazione dell’assessore’, ‘se sia nostra intenzione partecipare in qualche modo a Friuli doc’, dopo che già i primi di luglio avevamo manifestato personalmente all’assessore quali erano le nostre intenzioni? Onestamente, mi sembra un tentativo di escludere dalla kermesse la Provincia di Udine che, vorrei ricordare, avrebbe investito ben 25 mila euro!”. Quanto mai ‘residuale’, per non dire ‘di basso profilo’ per la ricaduta d’immagine la proposta formulata, sempre dagli uffici del Comune con mail datata 30 luglio, in relazione alla possibilità che la Provincia sponsorizzasse un concerto: “Non siamo interessati a vedere il nostro marchietto su un concerto, non cerchiamo partecipazioni a sagre; piuttosto avremmo voluto, come nel 2011, poter incidere per espandere il brand ‘Terra dei Patriarchi’ e diffondere le tipicità e il meglio dell’offerta locale. Evidentemente il Comune ha preferito ‘silenziarci’. Peccato. Un’occasione persa per tutto il territorio. Auguriamo comunque la migliore riuscita dell’evento, con 25 mila euro in meno però”.
“Se l’assessore Mattiussi e l’amministrazione provinciale vogliono trovare un motivo per non sostenere Friuli Doc lo dicano chiaramente senza tanti giri di parole. Da parte nostra, come istituzione, sin da subito abbiamo offerto la massima disponibilità a trovare una collocazione consona per la Provincia. Quello che il Comune non può fare è sfrattare altri enti e operatori privati che partecipano alla manifestazione da anni”. L’assessore al Commercio, Alessandro Venanzi, risponde così all’assessore provinciale Franco Mattiussi riguardo alla partecipazione della Provincia a Friuli Doc 2013. “Ora la domanda è – sottolinea Venanzi –, l’amministrazione provinciale vuole dare una mano alla kermesse o vuole solo ricavarsi un suo spazio di visibilità? Dopo tre proposte di incontro e dopo l’ultima mail inviata dagli uffici, seguendo peraltro una procedura concordata con l’assessore Mattiussi nell’incontro avuto, il Comune non ha avuto alcun riscontro. A 20 giorni dalla manifestazione stare ancora a discutere sulla loro collocazione non ha ormai alcun senso considerato che cerchiamo di trovare un accordo da mesi e adesso il programma è già definito basandoci sulle risorse messe a disposizione dal Comune, dalla Regione e dalla Camera di commercio”. L’assessore Venanzi non chiude però la porta a una partecipazione della Provincia. “La proposta di intervenire con il contributo per il concerto finale – spiega Venanzi – era una soluzione che permetteva di dare visibilità all’amministrazione provinciale e sostenere concretamente la manifestazione. Non mi pare però che questa soluzione abbia accontentato la Provincia. La porta rimane sempre aperta qualora decidessero di dare un contributo reale. In caso contrario – conclude– ci rendiamo disponibili ad affrontare la questione per la prossima edizione”.