Accolto favorevolmente nella passata edizione, il nuovo regolamento di Friuli Doc si ripropone anche quest’anno con alcuni ritocchi per riaffermare sempre più lo spirito per cui è stata concepita la più grande vetrina enogastronomica regionale. Ovvero riabbracciare i valori fondanti, una sempre maggiore identificazione territoriale, il consolidamento della valorizzazione dei prodotti locali e la loro costante tracciabilità. Più in generale, una maggiore trasparenza e chiarezza nelle regole per partecipare alla manifestazione a vantaggio di tutti i soggetti coinvolti.
Il nuovo testo è stato approvato oggi, 9 giugno, dalla giunta comunale su proposta dell’assessore alle Attività produttive e turismo, Alessandro Venanzi e sarà operativo già per questa edizione che, come sempre, si svolgerà nel secondo fine settimana di settembre, ossia dal 10 al 13.
“L’anno scorso – commenta – abbiamo ottenuto una risposta migliore di quanto avevamo preventivato. Le nuove regole, infatti, sono state premiate prima di tutto dai fruitori della manifestazione che hanno apprezzato lo sforzo per abbracciare i valori fondanti delle origini di Friuli Doc. Ora – anticipa Venanzi – intendiamo arricchire la manifestazione in un’ottica a 360 gradi. Per questa edizione, dunque, non solo intrattenimento musicale, ma anche culturale e per questo motivo stiamo lavorando a un progetto congiunto con gli operatori e le realtà cittadine. Sul fronte logistico – prosegue – non punteremo ad allargare i confini della kermesse, sia perché siamo convinti che si snaturerebbe la natura stessa della manifestazione, sia anche perché le ristrettezze legate al bilancio impongono scelte precise per promuovere le tante realtà che presenteranno le loro eccellenze enogastronimiche”.
Invariato nelle linee di indirizzo generale, il nuovo regolamento introduce però alcune importanti novità per l’edizione di quest’anno. A cominciare dalla somministrazione della birra.
- Sarà ammessa, infatti, la somministrazione di marchi che “abbiano un forte legame storico e identitario con la regione Friuli Venezia Giulia o che si tratti di produzioni artigianali o agricole purché le materie prime e/o la filiera di produzione siano della regione”. Per quanto riguarda i bicchieri, viene tolta l’obbligatorietà dell’uso dei calici in vetro per la mescita del vino, ma ne viene fortemente consigliato l’uso, magari utilizzando un sistema di cauzione. La somministrazione di cocktail, pestati, o altri mix alcolici o superalcolici continuerà a non essere consentita negli spazi esterni. Sul fronte degli operatori su area pubblica, per la prima volta viene inoltre inserito un preciso criterio di assegnazione dei posteggi e vengono lasciate invariate le tariffe.
- Ampliate, inoltre, le specifiche inerenti la normativa sull’igiene sanitaria, precisando, a vantaggio della sicurezza dei consumatori, i requisiti minimi da seguire per il rispetto delle norme e sulla formazione del personale.
- Una conferma, poi, sulla musica, che dovrà essere sempre da vivo e non con dj set e comunque previa approvazione della commissione organizzativa, che vaglierà anche le varie proposte culturali, evitando sovrapposizioni di eventi. L’allietamento musicale sarà consentito, salvo diverse ordinanze sindacali, fino alle 23.30 di giovedì, 24 di venerdì e domenica e all’1 di sabato.
“Lo scorso anno – annuncia ancora l’assessore – il sindaco aveva definito Friuli Doc come l’expo dei sapori. Questa edizione, dunque, nell’anno dell’esposizione universale, non poteva non essere dedicata proprio all’Expo”.
Molti, come lo scorso anno, inoltre i punti messi nero su bianco nel regolamento. Come, ad esempio, i criteri fondamentali della rassegna, ovvero proporre esclusivamente prodotti tipici e di qualità, con particolare attenzione a quelli doc, e che dovranno garantire la tracciabilità legata al territorio. Ma non solo, perché i partecipanti dovranno continuare ad assicurare, tra l’altro, il decoro degli allestimenti con strutture di colore neutro in modo tale da uniformare anche l’impatto visivo generale della kermesse privilegiando l’utilizzo di sedie e tavoli al posto di panche e tavoloni. - Capitolo a parte è dedicato, infine, agli esercizi di somministrazione, la cui partecipazione sarà ancora una volta consentita solo agli operatori aventi la propria attività all’interno dell’area della manifestazione. Questi, all’atto della domanda, che dovrà pervenire entro il 14 luglio, dovranno presentare una proposta dettagliata (ad esempio piatto più vino o stuzzichino più vino, servito sempre in un calice di vetro), volta alla promozione dei prodotti regionali.
“Come abbiamo sempre detto – chiarisce Venanzi – il nostro obiettivo non è quello di aumentare la quantità di persone presenti a Friuli Doc, ma puntiamo ad accrescere il pubblico che sia interessato alla degustazione delle eccellenze dei prodotti regionali e che non fraintenda, invece, i valori fondanti della manifestazione. Su questo – conclude – abbiamo avuto il preciso mandato di riqualificazione di Friuli Doc da parte dei cittadini”.