Le eccellenze dei salumi friulani, oppure i successi, i sapori e la storia dei primi vent’anni di Friuli Doc, magari con una grande mostra che ne racconti i momenti salienti dalla nascita ad oggi. Anche se è ancora presto per decidere, a conclusione della XIX edizione della kermesse, già si pensa al futuro e a quello che potrebbe offrire il prossimo anno la più importante fiera enogastronomica regionale. “Oppure potrebbe anche non esserci nessun tema caratterizzante – spiega l’assessore alle Attività produttive e turistiche, Alessandro Venanzi – visto che già valorizzare l’esperienza di questi 20 anni significherebbe promuovere l’intero sistema territoriale e tutte le sue eccellenze”.
In attesa delle novità per il prossimo anno è intanto tempo di bilanci per questa XIX edizione, che si è conclusa oggi 15 settembre dopo quattro giornate ricche di eventi e appuntamenti enogastronomici nel segno del vino, tema centrale di quest’anno. Un’edizione che ha registrato una crescente partecipazione di pubblico, come dimostra la soddisfazione degli operatori e il sold out in tantissime iniziative proposte. Basti pensare, solo per citare qualche esempio, che gli show cooking di Daniele Persegani, Giovanni Gandino e Franca Rizzi hanno registrato sempre il tutto esaurito in corte Morpurgo, così come i laboratori e le degustazioni offerte a Friuli Future Forum o all’Ersa. Senza contare, sul fronte dei produttori, che molti stand, già a metà dell’ultima giornata, avevano esaurito le scorte, con un aumento delle vendite tra il 10 e il 30% in più rispetto allo scorso anno. Molte e apprezzate anche le tante proposte per i più piccoli nel giardino del Torso, in piazza Libertà e in piazza Matteotti, dove un ricco programma di animazione ha offerto ai bambini e alle famiglie diverse occasioni di divertimento e svago.
“Potrei dire che è forse l’edizione meglio riuscita da quando sono sindaco– commenta entusiasta il sindaco di Udine Furio Honsell –. Un’edizione raffinata propositiva, educata ed educativa. Non mero consumismo, ma voglia di convivialità, di stare assieme, di ritrovarsi nelle vie e nelle piazze. Un viaggio attraverso le eccellenze di un territorio che di anno in anno riesce a rinnovarsi e a sorprenderci con qualche straordinaria novità. Oltre a una formula che si è mantenuta negli anni e che si è confermata vincente – prosegue – anche in questa edizione ho scoperto, con gli occhi del visitatore, tante sorprese che ho particolarmente apprezzato, come ad esempio l’arte dello scus o il cake design. Ho visto le persone felici come non mai. Friuli Doc al tempo della crisi – spiega – si è evidentemente rivelato un’occasione inedita in cui anche chi è del luogo si è sentito in vacanza. Ho notato pochissimi eccessi mentre al contrario ho visto più spazio dedicato alle persone per incontrarsi e socializzare insieme. Un Friuli Doc che ha aperto le porte a tante persone, non solo a personalità. Una vetrina che è stata molto attraente e per la quale ho ricevuto molti complimenti anche da fuori. Un ringraziamento speciale – conclude – va a tutti i lavoratori, dall’organizzazione a tutti coloro che hanno dato una mano ai banchi o a chi nel corso dell’anno ha contributo alla realizzazione dei prodotti proposti. I miei complimenti all’assessore Venanzi che ha saputo raccogliere in modo perfetto l’eredità di Enzo Martines”.
Successo anche per quanto riguarda il fronte dell’allietamento musicale. Gli oltre 100 appuntamenti musicali e di animazione che hanno caratterizzato la quattro giorni udinese, con quasi 500 artisti chiamati a Udine dal direttore artistico Renato Pontoni, hanno registrato quasi sempre il pieno di pubblico. “Gli stand e le piazze sono stati presi d’assalto già dal primo giorno – osserva Venanzi –, probabilmente complice anche la presenza di Joe Bastianich, scelto come testimonial per l’edizione di quest’anno. Il grande afflusso di pubblico registrato anche nei giorni successivi dimostra però che i visitatori sono attratti dall’alta qualità offerta culturale e dei prodotti di Friuli Doc, tanto che gli stand che hanno puntato sull’eccellenza sono andati letteralmente a ruba. In generale le novità proposte sono andate molto bene, come ad esempio l’oasi dei bambini o il ristorante vegano. In futuro, anzi, potremmo pensare di allargare la platea di potenziali fruitori di Friuli Doc proponendo anche un’offerta per celiaci o altro ancora”.
Bilancio più che positivo, dunque, per Friuli Doc 2013, con un occhio già all’organizzazione del prossimo anno. “Questa prima esperienza mi è servita per orientare quella che sarà l’azione per il 2014 – conclude il neoassessore Venanzi –. Penso ad esempio alla possibilità di ritornare alla proposta dell’assaggio del piatto tipico da abbinare a un calice vino proprio come si era iniziato a fare 19 anni fa nei locali storici. Vorrei anche riuscire a valorizzare quel forte senso di appartenenza a un territorio e anche quella collaborazione tra gli stand che ho respirato in questa edizione, così come dovremo ragionare sull’uniformità degli stand, sull’allietamento musicale della manifestazione, e sul rafforzamento dell’offerta culturale abbinata e complementare all’enogastronomia. Intanto – conclude – godiamoci il successo di questa edizione. Un successo per il quale voglio ringraziare indistintamente tutti quelli che hanno collaborato alla piena realizzazione dell’evento”.