Udine, 16 feb – “Viviamo all’interno di un nuovo paradigma in
cui servono politiche per le nuove generazioni; è necessario
avere la capacità di portare i giovani all’interno delle
politiche complessive”.
E’ stata questa una delle riflessioni del vicepresidente e
assessore alle Attività produttive della Regione Friuli Venezia
Giulia, Sergio Bolzonello, in dialogo, nella terza giornata di
Friuli Future Forum, con Omar Monestier direttore del Messaggero
Veneto, Riccardo Riccardi consigliere regionale e Sergio Arzeni
presidente Insm, la rete internazionale per le piccole e medie
imprese (Pmi).
Il confronto che si è tenuto a Udine, nella sala Valduga della
Camera di commercio, ha avuto come tema “Ripartire: nuove agende
del futuro” in cui Bolzonello ha rilevato le difficoltà di un
Paese che viaggia su due livelli in cui è necessario ripensare al
modello di società, rivedere le politiche legate all’economia,
alla conoscenza, al sociale mettendo al centro le nuove
generazioni.
“Siamo disconnessi rispetto ad un mondo che vive su due velocità
diverse e su due livelli molto lontani – ha spiegato -: quello
dei ragazzi e quello degli adulti. Questo dislivello c’è sempre
stato – ha aggiunto – ma oggi ci sono due visioni del mondo
distanti perché la velocità nel cambio dei modelli sociali è
avvenuta in modo così repentino, negli ultimi dieci anni, che
questa differenza si è ampliata a dismisura”.
Altre tematiche su cui si è soffermato Bolzonello hanno
riguardato la meritocrazia “tema ancora irrisolto”, ha indicato,
e la Specialità di cui il vicepresidente si è detto convinto,
sebbene il tema delle Regioni a statuto speciale sia sotto i
riflettori e non particolarmente amato: “c’è un sistema Paese
che non apprezza il sistema delle Regioni autonome – ha osservato
-; noi siamo convinti di essere speciali, riteniamo che nel tempo
questo territorio sia riuscito a creare le condizioni per poter
mantenere la Specialità”.
Sull’idea di futuro, Bolzonello ha ricordato i suoi obiettivi:
“la direzione su cui sto lavorando, e che vorrei concludere, è
riuscire a realizzare compiutamente il sistema scuola-lavoro
oltre che riformare il sistema dei Parchi scientifici” che, come
ha spiegato Bolzonello, devono accompagnare le imprese sia con
servizi sia con la capacità di interloquire con il mondo della
ricerca applicata e universitario. Accanto a questi aspetti, il
vicepresidente ha indicato il sistema delle start up e più in
generale gli strumenti di politica economica regionale, come
elementi in grado di agevolare l’ingresso dei giovani nel sistema
lavorativo.
Il vicepresidente ha rilevato, inoltre, la necessità di guardare
all’attuale cambio di paradigma senza più rapportarsi ai dati del
2007 perché “le regole, i modelli, non sono più gli stessi. Siamo
all’interno di un cambio di paradigma molto forte – ha chiarito –
che deve essere affrontato in un modo diverso, per il quale è
necessario modificare tutti i ragionamenti perché i temi della
competitività, della produttiva restano validi ma rientrano in un
sistema che non è più quello del passato. In questo nuovo
paradigma bisogna includere le nuove generazioni attraverso
politiche dedicate”.
Sui giovani si è espresso anche Arzeni rimarcando come “un Paese
che non riesce a trattenere i suoi talenti non riesce neanche ad
attrarre i talenti degli altri Paesi. Nell’economia della
conoscenza se non si riesce a coltivare i talenti si è
spacciati”. Il futuro, secondo Arzeni, è nei giovani “nel dare
speranza e opportunità e nel creare le condizioni affinché
possano restare in Italia e contribuire a creare sviluppo”.
Riccardi ha evidenziato nella disuguaglianza sociale, che deve
essere colmata, uno dei primi problemi di questo Paese “chi sta
meglio sta ancora meglio e chi sta peggio sta ancora peggio” ha
detto. Una questione che il Paese, secondo Riccardi, deve
recuperare per dare speranza alle nuove generazione.
ARC/LP/EP
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