è ospite al Far East Film Festival di Udine, dove sarà proiettato Lunedì 25 Aprile alle 20 al Cinema Visionario in via Asquini, 33.
Da 18 anni sulla scena di Udine, il Far East Film Festival è il più grande festival europeo del cinema asiatico: organizzato dal Centro Espressioni Cinematografiche (C.E.C.), registra ogni anno migliaia di spettatori da tutto il mondo. L’edizione 2016 si svolge dal 22 al 30 aprile e prevede la proiezione di oltre 60 film selezionati in Estremo Oriente. In programma molti eventi in contemporanea tra cui il market per l’audiovisivo “Focus Asia”.
Fukushima: A Nuclear Story sarà presentato nella selezione ufficiale fuori concorso.
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Un viaggio lungo quattro anni nella duplice tragedia che ha colpito il Giappone nel Marzo 2011, diretto da Matteo Gagliardi, scritto da Christine Reinhold, Matteo Gagliardi e Pio d’Emilia. Una produzione Teatro Primo Studio – Film Beyond.
Pio, il giornalista italiano corrispondente per Sky che vive in Giappone da più di 30 anni, è a Tokyo il giorno del terremoto e decide di partire per raggiungere le zone colpite dallo tsunami: sarà il primo giornalista straniero a riuscirvi. Dopo aver viaggiato attraverso le città e i paesi colpiti dallo tsunami e dopo essere furtivamente entrato nella ‘no go zone’, la zona di 20 km intorno alla centrale nucleare evacuata dal governo, Pio riesce a raggiungerne i cancelli di ingresso, ma senza potervi entrare; dovrà attendere Giugno del 2013, perché i vertici della Tepco permettano a un pool di giornalisti stranieri di accedere a Fukushima Daiichi.
Nella sua lunga ricerca per capire che cosa stesse succedendo nel susseguirsi di eventi e decisioni governative durante e dopo la tragedia nucleare, d’Emilia raccoglie più di 300 ore di materiale girato: immagini scioccanti, interviste agli abitanti delle zone colpite, alle autorità locali e governative, portando l’attenzione sugli ‘effetti collaterali’ sociali come conseguenza delle scelte del governo e del cosiddetto “villaggio nucleare”.
In una intensa ed esclusiva intervista su quanto realmente accaduto a Fukushima Daiichi dopo lo Tsunami, l’ex Primo Ministro Naoto Kan ci rivela come Tokyo, e probabilmente il Giappone, si è salvata per un evento fortuito da una catastrofe ben più grande.
“Fukushima: A Nuclear Story” non è solo un film su Fukushima, piuttosto Fukushima è l’incidente, l’evento che ha generato la storia narrata. La questione in gioco è se sia giusto produrre energia e con quali costi e rischi. E se questi rischi abbiano la priorità nelle valutazioni di realizzazione delle centrali nucleari rispetto ai profitti economici di chi le costruisce e gestisce. E’ la storia di una valvola rottasi per caso che ha salvato il Giappone da una ben più grande tragedia. Quanto sono sicuri gli impianti delle centrali nucleari? Quanto conosciamo di questi impianti? E della loro manutenzione, uso e sicurezza? I giornalisti stranieri, e così il mondo intero, hanno dovuto attendere due anni perché fosse loro permesso di entrare nella Centrale nucleare Fukushima Daichii e di poter vedere che cosa fosse realmente accaduto. A Chernobyl questa possibilità non fu neanche data per lunghissimo tempo. Il popolo giapponese per la prima volta è sceso in piazza per chiedere la verità e il diritto di conoscere, e conoscere ha permesso loro di decidere per il proprio paese e per la propria sicurezza.
Nel film l’uso dei disegni Manga, grazie alla forza e sensibilità di quest’arte giapponese, ha reso sopportabili immagini che non lo sarebbero state, di eventi che appartengono al passato e al presente della storia giapponese. La musica emozionante e toccante è composta da Fabrizio Campanelli ed eseguita dall’Orchestra Sinfonica di Budapest.