Future Forum è anche futuro del Fvg

Future Forum è anche futuro del Fvg

future forumIl confronto fra Bolzonello e Riccardi, con Arzeni e la moderazione di Monestier

Sul futuro prossimo del Friuli Venezia Giulia, il Future Forum non si è fatto sfuggire l’occasione di riflettere. E l’ha fatto anche con due “avversari” politici, probabili sfidanti – pur se non hanno ancora confermato in che ruolo – nella prossima competizione elettorale regionale: il vicepresidente e assessore alle attività produttive Sergio Bolzonello e il consigliere Riccardo Riccardi. Con loro, a rispondere alle domande del direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier, c’era Sergio Arzeni, presidente Insme e già a capo del dipartimento Ocse per lo sviluppo delle Pmi. Che ha inquadrato la situazione europea e italiana. «Altri Stati cercano di attirare e coltivare i talenti. Se l’Italia non coltiverà e attrarrà talenti nella sua comunità, non sarà vincente nella concorrenza e nell’innovazione. Saremo un Paese perduto. Perciò su queste basi dobbiamo rifondare il Paese, che deve imparare a trarre vantaggio dalle enormi opportunità che l’economia digitale ci sta portando».
E in Regione? Disuguaglianze che vanno necessariamente colmate, problemi legati alle migrazioni che non possono essere risolte solo con la propaganda o con misure che contribuiscono ad ampliare le distanze con i cittadini (Riccardi), ma anche necessità di leggere la realtà e l’economia con occhiali e “metri” diversi, tra quello che è successo prima e dopo il 2007, perché tutto è cambiato dalla radice e, ultimo ma non ultimo, i giovani, da riportare al centro del dibattito e soprattutto delle politiche sociali ed economici (Bolzonello). E se i due “sfidanti” hanno trovato affinità nella necessità di modificare la mission e il modello operativo della finanziaria regionale Friulia, i “sogni” da realizzare in un prossimo futuro del Fvg si sono differenziati. Per Bolzonello, «in continuità con quanto realizzato finora», la volontà è completare il sistema scuola-lavoro da una parte, ma anche quello dei parchi scientifici e della ricerca dall’altro (da cui la politica, a suo avviso, dovrebbe uscire), oltre a una miglior integrazione dell’Università con il mondo del lavoro e dell’impresa. Per Riccardi una priorità su tutte, prima di parlare di singoli progetti da mettere in atto, è necessario recuperare le risorse che alla regione spettano per metterli in pratica. Ossia «la rinegoziazione dei patti finanziari tra Regione e Stato. Altrimenti questa regione le risorse non le ha – ha detto –. Siamo la regione speciale meno speciale di tutto il Paese», ha rimarcato, ricordando tra l’altro il “peso” della sanità sulle risorse regionali e il tema della fiscalità di vantaggio per «riprenderci la responsabilità delle nostre risorse».