Serracchiani, siamo testa d’ariete per sistema Italia in Cina
Yanqi Lake, 3 dic – “I benefici della posizione rilevante
della Regione Friuli Venezia Giulia e del porto di Trieste nei
rapporti con la Cina, sia sul versante della Belt and Road
Initiative (Bri) sia su quello della costruzione di una “nuova
via della Seta della conoscenza”, non si fermano a Trieste ma si
estendono a tutto il Paese: il Friuli Venezia Giulia va
considerato come una sorta di “testa d’ariete” in un’ottica in
cui è necessario presentarci al colosso cinese come sistema,
facendo sinergia”.
Lo ha sottolineato la presidente della Regione, Debora
Serracchiani, nella sessione finale del quarto raduno informale
della comunità d’affari italiana in Cina, organizzato
dall’Ambasciata d’Italia a Pechino nella località di Yanqi Lake,
le cui conclusioni sono state affidate dall’ambasciatore Ettore
Sequi a Romano Prodi.
Profondo conoscitore della Cina, che frequentò la prima volta nel
1984 per l’Iri, da Presidente del Consiglio Prodi scelse la
Repubblica Popolare come prima destinazione di una visita
istituzionale.
“In vita mia non ho mai visto un raduno come questo e, credetemi,
ne ho visti tanti: grazie all’ambasciatore a nome del mio Paese,
perchè qui si fa strategia vera”, ha esordito l’economista, già
presidente della Commissione Europea, davanti alla platea di
oltre centocinquanta imprenditori, manager, docenti e
ricercatori, qualificata rappresentanza del Sistema Italia in
Cina.
Prodi, nel suo intervento, ha fatto riferimento proprio
all’approccio del Friuli Venezia Giulia in merito alla
valorizzazione del suo sistema portuale.
Secondo Prodi la presidente Serracchiani ha giustamente
illustrato il caso del porto della sua regione a Yanqi Lake. “Di
fronte allo sviluppo del Pireo – ha affermato Prodi a margine del
raduno – bisogna dare una risposta di grande respiro: se Trieste
farà sinergia e si formerà un grande porto dell’Alto Adriatico,
lo scalo giuliano potrà fare il necessario salto in avanti. Le
possibilità ci sono se facciamo presto”. Prodi, citando le
potenzialità dello scalo giuliano, ha fatto riferimento in
particolare alla disponibilità del vicino porto di Monfalcone.
“Abbiamo avuto importanti attestazioni di riconoscimento del
ruolo che l’Autorità di sistema portuale nella sua completezza,
ovvero Trieste e Monfalcone assieme, possono avere nel contesto
della Belt and Road initiative: credo che la comunità italiana in
Cina, dopo questo raduno, potrà svolgere un ruolo di marketing e
comunicazione delle potenzialità di Trieste e del sistema Friuli
Venezia Giulia nei confronti degli interlocutori cinesi”, ha
commentato il presidente dell’Autorità di sistema portuale
dell’Adriatico orientale, Zeno D’Agostino.
Tra queste potenzialità, l’extradoganalità e la possibilità di
svolgere attività di trasformazione industriale nelle “free
zones”.
“Proprio in questi giorni si è insediato nel porto di Trieste
Java Biocolloid Europe (Italia), filiale dell’Indonesiana Java
Biocolloid, società leader nella produzione di agar-agar,
polisaccaride ottenuto da alcuni tipi di alghe rosse usato in
applicazioni alimentari, farmaceutiche e nelle industrie
microbiologiche: questo è proprio solo l’inizio di un processo di
attrazione che può avere grandi possibilità di sviluppo”, ha
aggiunto D’Agostino.
Già domani la delegazione guidata dalla presidente Serracchiani e
di cui fa parte il presidente dell’Authority, assieme a
rappresentanti del mondo della ricerca, del sistema universitario
e dell’innovazione e trasferimento tecnologico, ha in agenda
importanti incontri per avviare o consolidare rapporti e
finalizzare alcuni obiettivi frutto dell’intenso lavoro di
relazioni internazionali intessute in questi anni.
ARC/EP/ppd
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