Gli assessori regionali: “Ritardi Governo complicano piani”
Trieste, 7 mag – “Mentre dal Governo ancora tardano le indicazioni sulle modalità con cui poter avviare la stagione turistica balneare, la Regione Friuli Venezia Giulia sta predisponendo tutte le azioni necessarie a partire e a tale fine ha raccolto oggi in una videoconferenza le indicazioni dei sindaci dei comuni rivieraschi e dei principali soggetti istituzionali per avere un quadro completo della situazione e definire tutto ciò che può essere definito in ambito regionale per essere pronti al via”.
Lo hanno affermato gli assessori regionali al Demanio Sebastiano Callari, alle Attività produttive e Turismo Sergio Emidio Bini e alla Difesa dell’Ambiente Fabio Scoccimarro. Per la Protezione civile, con il vicegovernatore Riccardo Riccardi in altri impegni istituzionali, era presente al confronto telematico odierno il direttore generale Amedeo Aristei. All’incontro sono intervenuti i sindaci di Trieste, Roberto Dipiazza, Lignano, Luca Fanotto, Grado, Dario Raugna, Monfalcone, Anna Cisint, Duino-Aurisina, Daniela Pallotta, Muggia, Laura Marzi, insieme all’ammiraglio Luca Sancilio, direttore marittimo del Friuli Venezia Giulia, e a Guido Gomiero, direttore di PromoTurismoFVG. “Le linee guida del Governo ancora non ci sono e le risposte non arrivano, mentre il comparto turistico ha bisogno di tempi certi e rapidi per potersi organizzare”, hanno ribadito gli assessori regionali. “Non abbiamo avuto risposte e la sensazione è che la politica abbia abdicato di fronte ai comitati tecnico-scientifici”, ha osservato Bini. Proprio l’assessore alle Attività produttive, in sede di Commissione turismo della Conferenza delle Regioni, ha ribadito due esigenze chiave, in attesa di un protocollo del Governo “che si spera arrivi entro la settimana”: differenziare le posizioni delle varie Regioni d’Italia e quindi consentire avvii di stagione modulati, a seconda degli indici di contagio Covid-19; tenere conto, in sede di indicazioni governative, del fatto che il litorale del Friuli Venezia Giulia presenta una morfologia non uniforme, in quanto va dalla spiaggia alla roccia, con esigenze di sicurezza che vanno modulate. Un terzo aspetto, come hanno evidenziato Scoccimarro e Aristei, è la posizione geografica del territorio regionale, tra Austria e Slovenia. A tale proposito, è stato auspicato che a livello nazionale passi il principio di una moratoria sulla quarantena per gli accessi in Italia da Paesi meno colpiti dal coronavirus, in questo caso nello specifico l’Austria, in modo da non bloccare il flusso turistico in entrata. Scoccimarro ha anche rimarcato l’importanza di poter avere una concorrenza paritaria con le strutture diportistico-balneari della Slovenia.
Per quanto riguarda il problema delle concessioni demaniali, l’assessore Callari ha ribadito la convinzione che la linea della Regione possa essere vincente. “Il rinnovo delle concessioni automatiche è possibile sfruttando il principio che consente di derogare alle previsioni della direttiva Bolkenstein in presenza di accadimenti di natura sociale e sanitaria come una pandemia. Su questo andremo in Aula la prossima settimana – ha aggiunto Callari – e fidiamo di essere compatti come Consiglio regionale davanti al Governo nazionale”. Proprio il rinnovo delle concessioni rappresenterebbe – è stato detto nella videoconferenza – un elemento di certezza che consentirebbe alle imprese del settore balneare e diportistico di affrontare con più serenità una stagione turistica difficile dal punto di vista finanziario. Per quanto concerne i canoni, “attendiamo di vedere le mosse del Governo – così Callari -, prima di valutare eventuali azioni regionali, che, nel caso, punterebbero alla salvaguardia dei livelli occupazionali”.
Sulla difesa dell’ambiente, “Arpa Fvg – ha riferito Scoccimarro – sta facendo e farà uno sforzo ulteriore, in una fase in cui non ci sono ancora riscontri scientifici sulla contagiosità nelle acque nell’ambito della pandemia coronavirus. L’Agenzia è in stretto contatto con Ispra per ogni sviluppo”. Nel frattempo, Arpa, come ha preannunciato il direttore Stellio Vatta, intensificherà il monitoraggio delle acque aggiungendo anche undici punti di campionamento, con analisi che nei punti più critici sotto il profilo dell’inquinamento generale saranno triplicate o quadruplicate.
Da parte dei sindaci è stato illustrato il lavoro preparatorio in vista dell’avvio della stagione e si sono affacciate varie soluzioni mirate a rendere compatibile il turismo con la situazione sanitaria generale. Per le spiagge libere si ipotizza il distanziamento prefissato attraverso picchetti ed eventualmente l’ingresso contingentato cui potrebbero sovraintendere anche – secondo un progetto della Protezione civile nazionale – volontari civici, cassintegrati o beneficiari di reddito di cittadinanza. Fondamentale inoltre creare ovunque, accanto al distanziamento tra i bagnanti, percorsi sicuri che permettano di intervenire rapidamente in caso di sintomi da coronavirus ed evitare che si determinino le condizioni per focolai.
Su invito dell’assessore Callari, che ha condotto la riunione, tutti i soggetti si rivedranno venerdì 15 in videoconferenza per un aggiornamento su tutte le tematiche aperte e in attesa di novità dal Governo.