È possibile che Udine ospiti un Gay pride. La proposta è stata lanciata oggi nel capoluogo friulano al termine del convegno “L’omofobia degli onesti”, organizzato dall’Arcigay e Arcilesbica. «Ci penso con gioia – ha detto il presidente nazionale dell’Arcigay Paolo Patané -. Questa città è stata definita un laboratorio politico, ed è vero. Dunque l’associazione nazionale guarda con interesse a Udine e organizzare qui un Gay Pride è possibile». Al convegno è intervenuto il sindaco del capoluogo friulano Furio Honsell, per il quale «Udine è medaglia d’oro per la Lotta di Liberazione contro il nazifascismo, nonché il luogo dove è cresciuto un campione dei diritti civili come Loris Fortuna. Dunque, se dei cittadini udinesi, o associazioni o altro, penseranno di fare qui un Gay Pride – ha concluso – non sarò certo io per ipocrisia o per ipocrisia di altri a dire loro di no».
Al convegno si è parlato anche del risconoscimento giuridico delle coppie di fatto, comprese quelle omosessuali. «Fini è sicuramente il primo leader di centrodestra che in un discorso politico così importante come quello fatto a Perugia ha parlato di omosessuali – ha detto Benedetto Della Vedova, vicecapogruppo di Futuro e libertà alla Camera – sostenendo che è necessario colmare quella che è un’evidente lacuna. Noi siamo per il sostegno vero alla famiglia – ha aggiunto – ma questo non esclude il riconoscimento dei diritti delle coppie gay e lesbiche». «Io personalmente credo che la battaglia sia solo quella verso il matrimonio tra persone dello stesso sesso – ha detto Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Pd – perché l’uguaglianza tra i cittadini o c’è o non c’è». «Al di là delle promesse nelle fasi elettorali – ha commentato il presidente di Arcigay Patané – ora ci attendiamo dalla politica segnali veramente concreti. A noi interessa – ha aggiunto – che i diritti civili vengano finalmente individuati come il metro per verificare la crescita della democrazia in Italia».
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