Di seguito l’intervista rilasciata da Gianpaolo Pozzo ai microfoni di Udinews nella giornata di ieri
Buongiorno, quale è il suo stato d’animo dopo la sconfitta con l’Atalanta? Ci sono stati in precedenza segnali positivi con Roma e Sassuolo.
Sono molto soddisfatto di questo allenatore. I risultati ottenuti, in partite anche difficili, sono buoni: 4 punti in tre partite, non si può recriminare nulla. Purtroppo però la classifica è preoccupante. Dobbiamo prendere atto che bisogna cambiare ritmo e quanto prima raggiungere un risultato, quello della salvezza, che a fronte degli oltre 50 milioni investiti in acquisti di giocatori, è l’obiettivo minimo. Abbiamo portato a Udine giocatori di livello assoluto, che purtroppo abbiamo potuto sfruttare poco a causa di diversi infortuni. Il cambio di allenatore e la scelta di dare la guida della prima squadra a Davide Nicola, un tecnico pragmatico, è stata fatto in quest’ottica, ossia quella di uscire da una zona di classifica che non è di nostra pertinenza.
Dove bisogna agire di più in questo momento? Sulla testa dei giocatori o sul loro modo di stare in campo?
Una serie di concause ci ha portato a questa situazione, ma Mister Nicola sta lavorando su ognuna di queste per uscire da questo stato di cose. Ha le idee chiare e bisogna avere un po’ di pazienza, anche se il campionato continua e non dobbiamo perdere d’occhio il nostro obiettivo, ovvero fare punti. L’unica soluzione adesso è lavorare sodo per arrivare a fare punti nelle ultime partite del girone d’andata.
Il senso di responsabilità della Società si capisce anche dall’annullamento della cena di Natale?
Era prevista una festa di Natale come ogni anno, ma per un senso di responsabilità che tutti abbiamo condiviso, si è deciso di evitarla per concentrarci su quello che dovremo andare a fare in campo.
È previsto un ritiro anticipato per avvicinarsi al meglio alla partita contro l’Inter?
No, i giocatori sono mentalizzati, concentrati, e non crediamo siano necessari altri provvedimenti oltre a quelli che sta già prendendo direttamente sul campo l’allenatore.