Palmanova ancora una volta protagonista delle Giornate FAI di primavera di sabato 23 e domenica 24 marzo. Quest’anno le visite guidate saranno dedicate alla fortificazioni veneziane e in particolare alla Galleria di Sortita e alla Loggia di Baluardo Donato, raggiungibili seguento il tracciato del fossato da Porta Udine o da Porta Cividale. Il sito sarà visitabile sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.
A fare da “Apprendisti Ciceroni” 35 ragazzi dell’ITSE “Einaudi” di Palmanova e del Liceo “Einstein” di Cervignano del Friuli, coordinati da Adriana Danielis, referente del progetto d’Istituto e assessore comunale alla cultura di Palmanova: “Quest’anno abbiamo voluto aprire per la prima volta una parte dei bastioni di Palmanova ancora inedita al grande pubblico dei visitatori. Con le giovani guide, preparate sul sito e sul sistema delle fortificazioni, patrimonio UNESCO, sarà come viaggiare a ritroso nel tempo ripercorrendo la genesi e la storia dei manufatti veneti e francesi. Idealmente si seguiranno gli spostamenti delle milizie dentro e fuori le mura attraverso passaggi nascosti e invisibili al nemico, lungo le rampe, le “strade coperte”, le gallerie e le diverse postazioni. Un complesso strategico militare che rende unica al mondo la Fortezza di Palmanova. Un ringraziamento doveroso va ai colleghi che a titolo volontario hanno collaborato alla preparazione dei ragazzi, i proff. Daniele Armieri e Martino Piazza, e all’accompagnamento sul sito scelto nelle Giornate di Primavera, le proff.sse Rossanna Andrian, Claudia Valentini e Cristina Malagutti.”
Domenica, nel pomeriggio il Gruppo Storico di Palmanova sarà presente con i propri rievocatori in abito secentesco, presentanto la vita, gli usi e le modalità di combattimento dell’epoca veneziana.
Il complesso sistema di fortificazione messo a punto dai veneziani è costituito da una doppia cinta muraria che conferisce alla città la forma di stella a nove punte. La prima cinta presenta la forma di un ennagono ai cui vertici si spingono nove baluardi, terrapieni incamiciati a forma di punta di freccia. Alla spalla destra e sinistra di ogni baluardo compaiono due casematte in pietra, le logge, adibite a corpo di guardia. Tutte quelle sul lato sinistro di ogni bastione sono dotate di rampe di sortita o poterne: un passaggio interno al baluardo che conduce ad una apertura nella faccia protetta dalla spalla dell’orecchione.
La loggia di baluardo Donato fu realizzata nel 1609-10 e, come le altre, fa tutt’uno con il paramento murario del bastione che presenta una copertura formata da uno strato erboso, una tecnica costruttiva utilizzata per attutire i colpi dei proiettili d’artiglieria e per nascondere agli assedianti la presenza del manufatto.
Contributo suggerito a partire da 3 euro. Per la visita si consiglia l’uso di scarpe adeguate. In caso di cattivo tempo si prega di contattare il numero 3939767525.
Ogni anno, dal 1993, il primo weekend di Primavera, i volontari del FAI organizzano una manifestazione nazionale dedicata alla riscoperta del patrimonio storico, artistico e culturale del nostro Paese. Una grande festa dei Beni Culturali aperta a tutti e alla quale in 26 anni di storia hanno partecipato più di 10 milioni di Italiani che hanno avuto l’opportunità di visitare oltre 12.000 luoghi solitamente chiusi al pubblico in più di 5.000 città di tutta Italia.
In occasione delle Giornate FAI di Primavera, la scoperta di un luogo speciale dell’immenso patrimonio paesaggistico italiano non è solo un’esperienza che va ad arricchire il bagaglio culturale di ogni visitatore, ma un’occasione straordinaria di incontro tra persone di età, interessi, provenienza diversi unite dal desiderio di conoscere luoghi eccezionali del proprio territorio. Luoghi di cui tornare a fruire come visitatori e sui quali accendere i riflettori affinché possano essere tutelati e valorizzati.
Le Giornate FAI di Primavera coinvolgono ogni anno oltre 40.000 Apprendisti Ciceroni©, studenti delle scuole secondarie di I e II grado che accompagnano nelle visite dei luoghi aperti. Educare al valore del patrimonio d’arte e natura attraverso una formula di partecipazione attiva alla sua cura è certamente uno dei modi più efficaci per risvegliare il proprio impegno civile.