“E’ bene che si facciano queste manifestazioni ma devo fare una critica: la maggioranza delle persone deportate nei campi tedeschi erano ‘triangolini rossi’, detenuti per motivi politici, tre milioni”. Lo ha detto lo scrittore italiano di lingua slovena Boris Pahor, a margine della cerimonia svoltasi stamattina alla Risiera di San Sabba. Pahor, che trascorse un lungo periodo in più di un lager dalla cui esperienza scrisse un libro, ‘Necropoli’, oggi novantanovenne, ha ricordato di aver subito “critiche di antisemitismo” per queste sue affermazioni. “La realtà, però – ha aggiunto – è che in quei campi furono sterminati tanti innocenti ebrei donne, bambini e tanti altri, ma c’eravamo anche noi, deportati per motivi politici. Vorrei – ha concluso – che intervenisse anche un loro rappresentante alle cerimonie”
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