Giorno Memoria: Regione Fvg, istituzioni custodi severe libertà

Trieste, 28 gen – La Regione Friuli Venezia Giulia ha preso
parte con il proprio gonfalone, presenti la presidente,
l’assessore alla Cultura e l’assessore alle Finanze, alla solenne
celebrazione del Giorno della Memoria promossa dal Comune di
Trieste alla Risiera di Sabba. Monumento nazionale, la Risiera fu
utilizzata dopo l’8 settembre 1943 dall’occupatore nazista come
campo di prigionia, destinato in seguito allo smistamento dei
deportati diretti in Germania e Polonia, al deposito dei beni
razziati e alla detenzione ed eliminazione di ostaggi,
partigiani, detenuti politici ed ebrei e il 4 aprile 1944 vi fu
messo in funzione un forno crematorio.

Dalla presidente della Regione, cui il sindaco di Trieste, fuori
dal protocollo, ha dato la parola per un saluto, è stata
evidenziata la significativa presenza alla commemorazione odierna
di tutte le istituzioni. Il progetto di dominio del
nazionalsocialismo ai danni degli ebrei, considerati sub-umani e
infine non-uomini – è stato ricordato nell’intervento della
Regione -, è l’unicum della storia che rende la Shoah qualcosa di
inconcepibile. Le vittime non furono solo gli ebrei ma tutti
quanti fossero “diversi”, come zingari, omosessuali, slavi,
oppositori politici, disabili.
Secondo la Regione Friuli Venezia Giulia, bisogna interrogarsi
oggi su cosa si muova dentro le persone che, dopo il genocidio
degli ebrei, dopo una strage di innocenti come quella compiuta
dai nazisti e dai loro solerti collaboratori, oggi si radunano e
letteralmente levano inni alla razza pura e che cosa guidi la
mano degli infami che deturpano le targhe in memoria
dell’Olocausto o che insozzano le pietre d’inciampo, come
accaduto a Livorno e a Milano.
Rispetto a certi fenomeni aggressivi è stato rivendicato da parte
della Regione il ruolo né neutro né terzo delle istituzioni,
chiamate a essere custodi severe dei principi di libertà,
democrazia, uguaglianza e tolleranza che fondano la Repubblica e
che, incisi nella Costituzione, devono fare scudo a ogni
minaccia.

La cerimonia si è inaugurata con la deposizione di corone
d’alloro prima da parte della presidente della Regione, del
sindaco di Trieste e del prefetto di Trieste Annapaola Porzio,
accompagnati dalle altre autorità civili, e successivamente da
parte di gruppi e associazioni.

La serie egli interventi ufficiali è stata aperta dal sindaco di
Trieste che ha ricordato come tra le mura della Risiera di Sabba
la follia dell’uomo abbia perso la pietà e come la memoria del
passato non debba avere solo una funzione consolatoria. Il
sindaco ha, inoltre, ravvisato aspetti simili al nazismo nel
terrorismo che insanguina i nostri tempi.

Dalla prima cittadina di Sgonico è giunto l’invito a diffondere
la conoscenza della Shoah tra i giovani: se oggi ancora rimangono
in vita superstiti di quella tragedia, tutti noi abbiamo
l’obbligo morale di prendere in mano il timone della memoria.

I riti religiosi sono stati affidati, in ordine di intervento, al
vicario generale della diocesi Pier Emilio Salvadè, per i
cattolici; al rabbino capo Alexandre Meloni, per gli ebrei, e al
pastore Eliseo Testa per le comunità evangeliche avventista,
elvetica, luterana e metodista. La preghiera del rabbino capo si
è conclusa con la supplica che le vittime dello sterminio
riposino in pace e, alla fine dei tempi, risorgano alla vita.
ARC/PPH/ppd

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