Giro d’Italia 2011: Grossglockner, Crostis-Zoncolan Gardeccia

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Da oggi il Giro d’Italia 2011 entra nella sua parte decisiva, nella sua parte più entusiasmante, più spettacolare, più attesa, più calda e ovviamente più faticosa per i protagonisti e più divertente per gli spettatori. Quello che si apre quest’oggi è un weekend di quelli che definire tosti è un eufemismo. Il trittico che si svilupperà sulle strade alpine tra oggi, domani e domenica è davvero tremendo, uno dei più duri nella storia recente della corsa rosa, capace di far tremare le gambe a tutto il gruppo. La classifica che ne verrà fuori al termine sarà sicuramente molto diversa almeno in termini di distacchi rispetto a quella attuale, e probabilmente sarà anche molto simile a quella che poi il 29 maggio troveremo sul traguardo di Milano, seppure anche nell’ultima settimana non manchi il terreno per provare ulteriori attacchi.

Ma una larga fetta del Giro d’Italia 2011 si deciderà in questi tre giorni. Si inizia quest’oggi con la tappa numero tredici che parte dalla provincia di Pordenone per la precisione a Spilimbergo(i corridori quindi tanto per gradire si sono dovuti sobbarcare anche un trasferimento di oltre 300 km dopo l’arrivo a Ravenna di ieri) e si concluderà con lo sconfinamento in territorio austriaco e l’arrivo in cima all’inedito Grossglockner. Domani poi la faccenda sarà ancora più seria con la terribile accoppiata Crostis-Zoncolan negli ultimi 50 km; e domenica è la volta del classico tappone dolomitico con Piancavallo, Passo Giau(cima Coppi di questa edizione) e Passo Fedaia(noto anche come Marmolada) da affrontare in rapida successione prima dell’arrivo in cima al Gardeccia. Appunto un trittico da paura.

Per limitarci all’analisi della tappa odierna i Gpm da affrontare saranno quattro. Il primo è la Croce di Carnico(10,4 km al 4,9% di pendenza media, seconda categoria) la cui cima è posta 79 km dopo la partenza da Spilimbergo proprio in corrispondenza dello sconfinamento in Austria. Successivamente si affronteranno Gailbergsattel e Iselsbergpass(salite di media difficoltà)quando al traguardo mancheranno ancora 40 km e prima dell’ascesa conclusiva. Il Grossglockner è una salita inedita per il Giro d’Italia, l’ascesa inizierà a 21 km dal traguardo e durerà 13,6 km. La pendenza media è del 6,3% con punte del 14%, il tratto più duro è quello conclusivo, gli ultimi 2000 metri che hanno pendenze del 10,6% con appunto il tratto al 14%. Il Gpm è posto a sette chilometri dal traguardo, segue un breve tratto in leggera discesa e falsopiano prima degli ultimi quattro chilometri che salgono nuovamente con una pendenza del 6,3%.

Non sono le salite più dure previste dal percorso di questo Giro d’Italia, perché quelle arriveranno da domani, ma ormai chi vuole vestire la maglia rosa a Milano non può più assolutamente aspettare. Che Contador sia il più forte lo si è capito chiaramente. A meno di clamorose giornate negative, che con impegni così gravosi e così ravvicinati sono sempre possibili ma di cui finora non si è avuto il minimo sentore, lo spagnolo è in grado di fare la differenza sempre sugli arrivi in salita e comunque di non farsi mai mettere realmente in difficoltà dai proprio avversari che finora un po’ hanno deluso. Perciò i suoi rivali, e ovviamente pensiamo ai soliti Nibali e Scarponi, lo devono attaccare frontalmente, non possono più correre in difesa, devono rischiare di pagare pegno in termini di energia pur di provare qualche azione coraggiosa, per provare a mettere in difficoltà la Saxo Bank che anche in alcune fasi della tappa di Castelfidardo non è sembrata invulnerabile; altrimenti Contador rischia davvero di arrivare in carrozza in maglia rosa fino a Milano. A dire la verità però in questo senso i segnali non sono molto incoraggianti. Nibali(terzo a 1’21? da Contador) sta correndo in maniera molto attenta ed intelligente ma non ha ancora mostrato nessuno spunto veramente pericoloso per i propri avversari, inoltre anche se la condizione generale della Liquigas sembra in crescita il suo uomo più prezioso, cioè quel fenomenale gregario da montagna che risponde al nome di Sylvester Szmyd è ancora lontano dal top della forma reduce da una fastidiosa bronchite. Scarponi(quinto a 1’28? da Contador) invece dopo la coraggiosa prova sull’Etna sulle strade di casa dello strappo finale di Castelfidardo non ha avuto le gambe per concretizzare il bel lavoro svolto dalla Lampre, un campanello d’allarme sulla sua brillantezza che il marchigiano dovrà subito far dimenticare. Qualcosa di importante potrebbe provarla quel gran talento di Roman Kreuziger(settimo a 1’41? da Contador e leader della classifica di miglior giovane). Il ceco è in forma, è spavaldo e ambizioso, è guidato dall’ammiraglia da Beppe Martinelli che sa benissimo come si vince un Giro e la sua Astana è la squadra che finora è stata più forte in salita. Tutti ingredienti molto intriganti. Oggi inoltre si aspettano prime risposte sulla reale consistenza di nomi relativamente nuovi come Le Mevel(quarto) e soprattutto Sivstov(secondo a 59? da Contador) oltre che di Arroyo(sesto a 1’37?); mentre qualche segnale di vita lo si richiede ad Anton in ritardo ma ancora non del tutto tagliato fuori, Menchov impalpabile fin qui e Joaquin Rodriguez opaco sulle prime salite di questo Giro. Infine sono sempre da tenere d’occhio il trio dell’Androni(Serpa, Sella e il ritrovato Rujano) ed il sempreverde Garzelli che continua sempre ad escludersi da qualsiasi discorso legato alla classifica dicendo di voler puntare alla vittoria di una tappa, ma intanto per ora è sempre rimasto con i primi.