Ultimo addio oggi al ricercatore ucciso al Cairo, Giulio Regeni. Gremita la palestra per il funerale a Fiumicello. Poche le corone e i cuscini di fiori, tra i quali quello dell’Ambasciata d’Italia e dell’Università di Cambridge.
L’amministrazione comunale ha studiato l’organizzazione nel dettaglio, ribadendo la volontà dei genitori di Giulio, Paola e Claudio: nessuno porti vessilli, bandiere, simboli di organizzazioni, né macchine fotografiche o telecamere. Insomma, che non si tratti di una passerella, che ognuno venga in quanto individuo e in quanto persona toccata da questa tragedia di così immane atrocità.
I circa mille posti a disposizione sistemati nella palestra sono già tutti occupati da oltre un’ora, ad esclusione di un settore centrale destinato ai parenti ed agli amici più stretti di Giulio. Un coro ha intonato alcuni inni, poi si e’ fermato in attesa dell’arrivo del feretro
All’esterno della palestra almeno altrettante mille persone sono in attesa e, comunque, non potrebbero entrare per mancanza di posti all’interno. Il servizio d’ordine e’ particolarmente rigoroso ma anche discreto.
A Fiumicello tutti gli esercizi pubblici sono chiusi per lutto cittadino ad esclusione di bar e ristoranti, aperti proprio per servire da bere e mangiare per gli ospiti e i giornalisti venuti da fuori. Una ventina sarebbero gli amici di Giulio giunti tra ieri e oggi a Fiumicello. Molti di questi si sono trattenuti in un bar della piazza e poi hanno raggiunto la casa della famiglia Regeni prima dell’inizio della cerimonia. Mezz’ora prima dell’inizio della cerimonia è giunto il presidente della Commissione Esteri del Senato Pierferdinando Casini e è attesa a momenti la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani.
“Grazie Giulio, per avermi insegnato tante cose. Resta nel mio cuore l’ energia del tuo pensiero. Il tuo pensiero, per amare, comprendere, costruire tolleranza. Con affetto, la mamma“. È il messaggio di Paola Regeni, la mamma di Giulio, letto sull’altare da un ragazzo. E’ stata l’ultima di tante testimonianze di affetto durante i funerali
“Non è giusto. Senza giustizia non si può costruire la pace”: è la scritta su un cartello che qualcuno ha appeso al cancello davanti al portone del Battistero.
“Grazie per questo compito di testimonianza che ci coinvolge tutti. Grazie, grazie e ancora grazie”: ha detto il parroco di Fiumicello, don Luigi Fontanot, rivolgendosi al suo amico personale Giulio Regeni, nel corso dell’omelia ai funerali. Il parroco ha definito “Giulio una persona speciale, per l’entusiasmo, per la voglia di conoscere” ricordando i concetti di libertà e di amicizia che aveva espresso: “Libertà è la possibilità di esprimere te stesso in un certo contesto; amicizia è un rapporto incondizionato tra due persone”.
Bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici del Friuli Venezia Giulia in segno di lutto per i funerali di Giulio Regeni. Così in piazza Unità d’Italia a Trieste su palazzi di Regione, Comune Prefettura le bandiere sventolano a metà dei pennoni. In particolare, anche il sito della Regione FVG è abbrunato e riporta la scritta “Per Giulio Regeni il Friuli Venezia Giulia si raccoglie unito nel cordoglio”.
Articolo e Foto: ANSA