Glauco Venier. Nuovo album per l’etichetta tedesca ECM Records

Glauco Venier. Nuovo album per l’etichetta tedesca ECM Records

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ECM Records pubblica il nuovo album di GLAUCO VENIER: dopo Bollani, è l’unico artista italiano protagonista di un’incisione per piano solo prodotta dalla prestigiosa etichetta tedesca, leader a livello internazionale nell’ambito del jazz e della musica contemporanea.

“Miniatures” contiene sedici tracce su piccole improvvisazioni libere, con l’utilizzo di sculture sonore degli artisti Harry Bertoja e Giorgio Celiberti

La prima esecuzione assoluta dell’album è in programma martedì 14 giugno, alle 21, nella Sinagoga di Gorizia (ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili)

Sedici tracce musicali: sedici suggestioni sonore che fluiscono nel segno dell’improvvisazione e si rifrangono in una cascata di effetti acustici, di armonie e di melodie astratte o cantabili, popolari oppure tratte da composizioni originali. Sedici “miniature” registrate negli studi della radio televisione della Svizzera italiana a Lugano per la prestigiosa etichetta tedesca ECM: “Miniatures” titola appunto il nuovo album del pianista friulano Glauco Venier- in uscita mondiale il 10 giugno e in anteprima oggiAggiungi un appuntamento per oggi a Udine – con il passo di un vero “caso” discografico. Se è infatti raro per un’artista italiano entrare nella ‘scuderia’ ECM, ancor più eccezionale, ed anzi, unico, è incidere un disco per piano solo con ECM, etichetta leader nel campo del jazz e della musica contemporanea, marchio inconfondibile per la storia della musica del nostro tempo. Sotto il coordinamento produttivo di Manfred Eicher, fondatore di ECM, Glauco Venier ha dunque registrato “Miniatures” partendo dal suo pianoforte solista e da una fitta rete di piccole improvvisazioni libere e “fluttuanti”, ispirate alle sonorità di strumenti etnici percussivi come campane tubolari, gong, piatti cinesi, piastre di metallo, legni africani, vasi in terracotta a disposizione sul palco e scelti a caso per evocare i palpiti ed i fremiti della natura.

Presentato stamane a Udine dall’artista con il critico musicale Nicola Cossar, il musicologo Alessio Screm e l’ingegnere del suono Stefano Amerio, “Miniatures” incastona le melodie all’interno dell’improvvisazione libera che ne disgrega e scompone anche le parti più riconoscibili. Per lo sviluppo del lavoro discografico Glauco Venier ha utilizzato anche sculture sonore di due prestigiosi artisti friulani, Harry Bertoja e Giorgio Celiberti.

Il disco, prossimamente disponibile sul sito di ECM, arreda da questa mattina le vetrine dello store più noto del settore a Udine, ”L’angolo della musica”. La prima esecuzione assoluta di “Miniatures” è in programma martedì 14 giugno, con il concerto per piano solo di Glauco Venier di scena nella Sinagoga di Gorizia (ore 21). Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti.

«È stato durante la registrazione di un disco con Norma Winstone e Klaus Gesing che Manfred Eicher mi ha proposto di registrare questo lavoro – spiega Glauco Venier – Si era complimentato a proposito del modo in cui mi spendevo “per la musica e per i musicisti, non per la tecnica”. Aveva apprezzato la mia capacità di farmi “gregario”, lasciando molti spazi a Norma e Klaus per “bilanciare” il loro apporto sonoro e creativo, anziche’ entrare in competizione con chi di volta in volta “spingeva”».

Protagonista assoluto di “Miniatures”, Glauco Venier shakera in questo nuovo album un expertise musicale che spazia dalla musica popolare friulana a Tom Waits e Frank Zappa, dai piano trio narrativi e lirici alla musica medioevale, fino alla tradizione pianistica novecentesca. Una cifra musicale e stilistica che sintetizza le origini mitteleuropee dell’artista, una cultura musicale che affonda nella tradizione popolare, i frequentissimi incontri e confronti con grandi artisti di diversa nazionalità e ispirazione.

Fra i brani di “Miniatures” spicca un appassionato omaggio a Nelson Mandela, “Madiba”, nato su un riff per la mano sinistra, che diventa motore e nucleo portante di una piccola melodia di tipo africano. Accanto ad alcune composizioni originali rilette per l’occasione, – come la ballata numero 40 di Gurdjieff e “Gunam”, un brano della cantante Alessandra Franco, si sviluppano composizioni realmente dettate dall’happening: è il caso di “Byzantine Icon”, che si sviluppa e si avviluppa a partire da un “gong” inatteso suonato dallo stesso produttore, Manfred Eicher. Il disco, dedicato alla memoria di Mauro Valoppi, si apre con “Ritual” e prosegue con “Tiziano’s Painting” e “Asian Songs and Rythms No.40”. “Serenity”, “Abstractio” e “Prayer” sono ulteriori “miniature” che restituiscono atmosfere introspettive e spirituali. Sempre a firma di Glauco Venier sono “The Temple – War – Litanies”, “Ave Gloriosa”, “Visible Spirit” e “Deep and Far”, mentre l’album si chiude su “Ce jour de l’an”, un suggello firmato da Guillaume Dufay.

«Sono felice di aver potuto fare un disco in solo per una delle etichette più importanti del mondo – sottolinea Glauco Venier – e credo si tratti di un precedente importante per tutti gli artisti di questa nostra terra di frontiera, cosi’ centrale eppure spesso cosi’ marginale nelle rotte produttive internazionali. Ma sono anche consapevole che non basta produrre arte: è necessario creare il terreno perché l’arte venga accolta e compresa. In Italia questi presupposti mancano spesso. È anche per questo che coltivo con passione il mio lavoro e la mia dimensione di insegnante».