Dici Skunk Anansie e l’immagine che ti si proietta in testa è lei, Skin, soave, energica e sempre sul pezzo, a braccetto con i suoi compagni di viaggio: Cass Lewis, bassista, Mark Richardson, batterista e Ace, chitarrista. La loro musica non invecchia mai, proprio come la leader della band, sempre fresca, originale e soprattutto mai autoreferenziale.
4.000 persone attendono l’entrata in scena di questo vero e proprio pezzo di storia, le età sono diverse, si parte dai fan storici fino ad arrivare ai bambini, e tutti sono già pronti a saltare fin dal primo brano Because of You, passando per I Can Dream e I Hope You Get To Meet Your Hero. Ma il tocco di maestria ed eleganza entra con la FVG Orchestra, che si siede alle spalle degli Skunk Anansie ed inizia a suonare con loro Infidelity.
Non mancano i grandi classici, sempre in chiave acustica, che la gente si aspettava come Weak e I Belived In You.
C’è una cosa su cui non si può discutere: gli Skunk Anansie sono ancora un’ottima band da live e oggi ce lo hanno dimostrato.
Il rock acustico ha incontrato la forza e la leggerezza della natura dei Laghi di Fusine, una cornice che oggi come mai ha saputo essere valorizzata, ma che ha anche saputo dare forza poetica ad un concerto a dir poco epico. La sinergia che si è vissuta oggi tra la band, FVG Orchestra, pubblico e natura merita una nota a sé: le cose belle accadono sempre e solo nella condivisione di intenti, e oggi è stato proprio così.
Bellissima la chiusura del concerto con il basso di sottofondo e Skin che presenta e ringrazia tutti gli artisti sul palco, orchestra compresa, per poi chiudere in stile con i brani Hedonism e Charlie Big Potato.
Foto: Simone Di Luca