Nova Gorica e Gorizia saranno Capitale Europea della Cultura 2025. L’annuncio del Comitato sloveno è avvenuto pochi minuti fa.
È un trionfo meritato che riempie di soddisfazione non solo le città di Gorizia e Nova Gorica, nuovamente unite in questo obiettivo comune, ma l’intero Friuli Venezia Giulia che non mancherà di trarre beneficio e crescita da questa opportunità anche con il supporto dell’Amministrazione regionale”.
Così il governatore del Friuli Venezia Giulia Massilimiano Fedriga ha commentato l’assegnazione a Nova Gorica-Gorizia del titolo di Capitale europea della Cultura 2025.
L’annuncio è stato accolto con entusiasmo anche dall’assessore regionale alla Cultura e sport, Tiziana Gibelli, che ha subito dichiarato che “questo è il primo tassello del puzzle che va a posto, ora rafforzeremo anche il lavoro per il riconoscimento del Collio-Brda patrimonio Unesco”.
“Una candidatura transfrontaliera, nata e sviluppata insieme dalle due città in un’ottica di collaborazione e di vera e propria amicizia, che mette la parola fine alle dolorose divisioni del passato e che rappresenta un’importante opportunità culturale e turistica per l’intero territorio regionale” ha aggiunto Gibelli.
“La Regione Friuli Venezia Giulia – ha rilevato l’assessore – ha creduto fin dal primo momento in questa candidatura e l’ha fortemente sostenuta: è una candidatura che parte da Piazza Transalpina, caratterizzata dallo sviluppo transfrontaliero di idee e progetti e che ha visto grande impegno e dedizione da parte delle Amministrazioni comunali di Nova Gorica e Gorizia. In questo momento di festa, colgo l’occasione per ringraziare il sindaco Rodolfo Ziberna e il sindaco Klemen Miklavic che in questi anni hanno lavorato sodo per far vedere a tutti quali possono essere le potenzialità di un territorio unico nel suo genere, capace di unire e di rappresentare, quindi, il vero spirito dell’Europa unita, dell’Europa dei popoli”.
“Ora – ha concluso Gibelli – inizia il lavoro di programmazione che sicuramente porterà la nostra regione al centro delle proposte culturali europee. Un’opportunità che possiamo e dobbiamo cogliere per sviluppare ancora di più il turismo culturale che è parte integrante dell’economia”