“Aver voluto eliminare le Province, da sempre garanti delle identità territoriali, oltre che del decentramento amministrativo, sta provocando dissesti e frantumazioni; lo smantellamento, nello specifico, della Provincia di Gorizia è all’origine delle tensioni che stanno dividendo le varie anime geografiche e identitarie”: questa la tesi espressa, in sede UPI, dal Presidente della Provincia di Gorizia, Enrico Gherghetta che ha voluto spiegare l’attuale stato di crisi proprio nel venir meno del punto di equilibrio rappresentato proprio dalla sua Provincia. “Gorizia, come entità provinciale – esplica così il suo pensiero – è quel soggetto in grado di mantenere l’unità regionale, ovvero è l’istituzione che, per sua natura, consente l’equilibrio dei rapporti territoriali fra Friuli e Trieste; annullare questa ‘bilancia’ istituzionale è il vero errore”.
Le conseguenze della mancanza della Provincia di Gorizia, come pure delle altre province, quale fattore equilibrante sono evidenti: contrasti in merito alla costituzione e al riconoscimento delle aree metropolitane; volontà di staccarsi dal Friuli e aggregarsi al Veneto; disequilibri territoriali… “I decisori avrebbero dovuto prevedere che soltanto conservando la Provincia di Gorizia – conclude il Presidente Gherghetta – si sarebbe evitato il disgregamento e la fuga dei territori da una parte all’altra, con la perdita di riferimenti storico-geografici”.
Anche il Presidente UPI FVG, Pietro Fontanini rilancia questa analisi, visto che lo stesso assessore Panontin si sta rendendo conto che le scelte vanno ponderate e valutate sugli effetti reali. Il Presidente Fontanini ritiene che dovrebbe essere ripreso il dettato della legge Del Rio in cui le province vengono considerate come soggetti di area vasta. Va da sé che “se nel nostro territorio – afferma Fontanini – si fosse applicata la norma nazionale, queste situazioni che si stanno verificando non avrebbero avuto spazio”.