Fra le numerose iniziative inserite dal Comune di Gorizia nel progetto “I giovani sulle strade della memoria”, che ha vinto lo specifico bando regionale, ci sono anche alcune visite guidate per studenti e docenti delle scuole del territorio, in alcuni luoghi simbolo degli orrori della guerra, che saranno effettuate con èStoriabus, in particolare la Risiera di San Sabba, la Foiba di Basovizza e il Magazzino 18, collegandosi, quindi, sia alla Giornata della memoria sia al Giorno del ricordo
L’iniziativa è stata presentata questa mattina in municipio dal sindaco, Rodolfo Ziberna, affiancato dall’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti, insieme a numerosi rappresentanti delle realtà cittadine che, insieme al Comune e alla Prefettura, hanno partecipato alla realizzazione del programma complessivo, fra cui l’ANVGD, ISIG, l’ Associazione Amici di Israele, éStoria, UIL Scuola e la Filologica friulana. Numerose anche le scuole coinvolte fra cui l’ Istituto comprensivo Gorizia 1, l’ Istituto comprensivo 2 Gorizia, l’ ISIT Pacassi-Fermi e l’IPS Cossar-Da Vinci.
Oltre a incontri, concerti e altre iniziative, come la collocazione di altre due pietre d’inciampo, le proposte riservate agli studenti , come detto riguardano anche la visita con il bus di èStoria a luoghi che sono diventati testimonianze simbolo dei drammatici eventi bellici che hanno colpito anche il nostro territorio.
“Voglio ringraziare tutti i partner del progetto e i collaboratori- ha commentato il sindaco – per aver partecipato a questo progetto e aver lavorato, insieme a noi, per lanciare un forte messaggio unitario ai giovani, un invito a riflettere sugli orrori delle guerre, di tutte le guerre”. Le mete proposte, nell’ambito del progetto, dall’associazione culturale èStoria, sono tre. La prima riguarda la Risiera di San Sabba, costruita come stabilimento per la pilatura del riso, poi utilizzato dall’occupatore nazista come campo di prigionia provvisorio per i militari italiani catturati dopo l’8 settembre 1943 e successivamente strutturato come Campo di detenzione di polizia, destinato sia allo smistamento dei deportati in Germania e in Polonia e al deposito dei beni razziati, sia alla detenzione ed eliminazione di ostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebrei. A completamento del percorso, la visita alla Casa Museo di Osiride Brovedani, nel cui scantinato nacque la famosa pasta Fissan, nel 1930, importante luogo di memoria della tragica esperienza della deportazione vissuta dallo stesso Osiride Brovedani. La seconda proposta è collegata alla Foiba di Basovizza, pozzo minerario che, a partire dal mese di maggio del 1945, divenne luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili, da parte dei partigiani comunisti di Tito, e l’area dell’ex campo profughi di Padriciano, anch’esso Museo Nazionale nonché uno dei simboli dell’esodo istriano, uno dei più grandi degli oltre cento luoghi di accoglienza destinati ad ospitare dopo il 1947, per molti anni, gli esuli provenienti dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. Infine, studenti e docenti si recherannoal Magazzino 18 al Porto Vecchio di Trieste, il luogo che per 70 anni ha conservato i beni e le masserizie degli esuli di Istria, Quarnero e Dalmazia. A seguire, il Museo della Civiltà Istriana, Fiumana e Dalmata, inaugurato il 27 giugno 2015, punto di riferimento per la memoria degli Italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia. Il Museo si articola in 11 sale tematiche. Gli oggetti e le opere d’arte esposte provengono dalle raccolte dell’IRCI, in particolare dalle masserizie degli esuli conservate nel Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste, e dalle collezioni del Civico Museo Revoltella e dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste.