Terminato Friuli Doc è il turno di Gorizia: infatti il capoluogo isontino è pronto a ospitare una magnifica kermesse dell’enogastronomia. Si tratta di Gorizia Gusti di frontiera che, secondo la vocazione europea della città ci propone specialità da tutta Europa. Un appuntamento imperdibile con la buona tavola e con il divertimento. STAY TUNED!
Torna a Gorizia, da giovedì 23 a domenica 26 settembre, l’ormai tradizionale appuntamento con Gusti di Frontiera, kermesse enogastronomica che radunerà
nelle piazze e nelle strade del rinnovato centro storico oltre trecento stand, in rappresentanza di tredici nazioni europee. A Italia, Austria, Francia, Slovenia, Ungheria, Germania, Grecia, Bosnia, Albania, Serbia, si aggiungono quest’anno le new entry di Polonia, Repubblica Ceca e Spagna, che vanno ad ampliare il già ricchissimo mappamondo papillare della kermesse.
Gusti di Frontiera 2010 è organizzato dal Comune e dal Parco culturale di Gorizia, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Turismo Fvg, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura di Gorizia e con la collaborazione della locale sezione di Ascom – Confcommercio.
Un’edizione, la numero sette della manifestazione goriziana, costellata di novità. Anzitutto, la durata: stand e padiglioni apriranno i battenti per la festa del Gusto già a partire dalla serata di giovedì 23 settembre, regalando ai visitatori un giorno in più per assaggiare le ghiottonerie proposte dai gourmet europei. Il primo atto è fissato per giovedì alle 18, in via Garibaldi: nella riqualificata arteria cittadina (oggetto nei mesi scorsi di un’accurata opera di maquillage, che l’ha restituita pienamente fruibile agli affezionati delle passeggiate in centro), l’Associazione produttori di Ribolla di Oslavia offrirà ai presenti un brindisi benaugurante. Risuonerà il tintinnio dei calici tra i palazzi della strada che, per quattro giorni, assumerà la denominazione di via della Ribolla, in omaggio a una delle più rinomate eccellenze del Collio orientale.
Alle 18.30 il tradizionale taglio del nastro sarà ospitato in piazza della Vittoria, dove alla presenza della massime autorità civili e militari sarà ufficialmente inaugurata l’edizione 2010 di Gusti di Frontiera. L’antica piazza Grande, destinata a diventare il salotto buono della città, farà da cornice al banchetto proposto dai ristoratori goriziani, che offriranno autentiche leccornie a
chi farà capolino dalle parti della chiesa di Sant’Ignazio: jota e gulasch saranno affiancati da trippe e strudel cotto, ma anche da pietanze meno tradizionali come lo stracotto di manzetta con purè di mele e kren, lo sformatino di guanciale con crema di montasio o gli gnocchi di patate e topino di cevapcici. Gli chef del capoluogo isontino non abbasseranno la guardia neppure nei tre giorni successivi, continuando a proporre piatti della tradizione alternati a interpretazioni insolite, ideate per l’occasione di festa dagli aderenti alla neonata associazione “Gorizia a tavola”.
Già sfiorata nella passata edizione, piazza della Vittoria diventa quest’anno cuore pulsante della manifestazione. Anche qui la toponomastica del gusto suggerisce un temporaneo cambio di denominazione: per suggellare l’amicizia tra tre Stati confinanti (Italia, Slovenia, Austria), la principale piazza goriziana diventa Piazza dell’Amicizia. Un ideale abbraccio all’insegna della buona tavola quello a cui assisteranno i curiosi visitatori dell’area, nella quale sarà possibile
trovare le specialità che arrivano direttamente dal Tarvisiano, da Arnoldstein e dalle montagne slovene. Proprio Borgo Slovenia sarà caratterizzato quest’anno da una presenza ancor più massiccia, quasi raddoppiata, rispetto alle passate edizioni: dal burek ai formaggi di Bovec, sarà possibile assaggiare anche gli zlikrofi di Idrija, tipica pasta ripiena a forma di berretto. A innaffiare
abbondantemente i luculliani pasti ci penseranno i produttori vitivinicoli della Brda, con vini come la Ribolla e il Picolit. Proprio per sancire ulteriormente il legame tra “Gusti” e la Slovenia, la scorsa settimana la manifestazione è stata presentata in anteprima a Lubiana, nella nuova sede dell’Istituto italiano di Cultura, alla vigilia dell’inaugurazione degli stessi locali dell’ente e alla presenza dell’Ambasciatore italiano nella capitale slovena, Alessandro Pietromarchi.
Proseguendo in via Roma si incrociano altre due novità di Gusti di Frontiera 2010: Repubblica Ceca e Polonia sono pronte a togliere i veli davanti all’esigente platea goriziana, curiosa di scoprire le eccellenze gastronomiche dei due Paesi dell’Europa centro-orientale. La Cechia stuzzicherà i palati con la zuppa della Valacchia, il collo di maiale con salsa di prugne e i croccanti
formaggi fritti di Olomuc: ad accompagnarle, le mitiche birre ceche, come Pilsner e Kozel.
La Polonia, invece, punta tutto sul bigos (misto di carne con crauti e pomodoro), preparandosi a sfidare a colpi di stinco di maiale arrosto un’altra rappresentativa attendata in via Roma: è quella che compone il Borgo Germania, assaltato lo scorso anno da migliaia di persone pronte ad
addentare i succulenti stinchi cucinati sul posto. Rimanendo nei pressi dell’Auditorium della Cultura goriziana, sarà possibile farsi trascinare dai ritmi e dai profumi speziati del Borgo Balcani, dove confermano la propria presenza Albania, Serbia e Bosnia.
Attesissimo l’approdo in piazza Sant’Antonio della Spagna, debuttante di lusso nella mappa della kermesse goriziana. Incorniciati dal caratteristico chiostro, gli stand spagnoli e catalani non deluderanno le aspettative degli appassionati dei sapori iberici: c’è la pata negra (prosciutto tipico), così come il cava e la sangria. E il piatto forse più conosciuto e apprezzato, la paella alla valenciana, sarà preparata sul posto con l’ausilio delle scenografiche padellone, all’interno delle quali saranno fatti cuocere gli ingredienti della gustosa portata. A ricreare la tipica atmosfera della movida sarà Juan Garrido, che con la sua band proporrà musica travolgente tra grandi classici e motivi gipsy. Nella serata di sabato, poi, balli scatenati con i ritmi e le movenze sensuali del flamenco.
Troveranno spazio in piazza Cavour, invece, le cooperative di pescatori di Grado, Monfalcone e Trieste che, come l’anno scorso, serviranno in tavola pesce freschissimo e frutti di mare da veri intenditori: dai raffinati fasolari, da gustare crudi o gratinati, fino ai sardoni, un intenso profumo di mare si spanderà nell’aria, alle pendici del colle del castello. Decisamente rafforzata, tanto da
costituire una sorta di novità nel solco della tradizione, la presenza della Carnia, che quest’anno in via Oberdan potrà contare su un Borgo esclusivo: cjarsons, frico, speck di Sauris, frittelle di mela e polenta la faranno da padrona, in un clima originale ricostruito anche grazie ai tradizionali abiti carnici. In corso Verdi sarà ancora più allettante rispetto al passato, la proposta del Borgo
Friuli.
Al fresco dei Giardini pubblici, sempre in corso Verdi, hanno trovato il loro habitat ideale i rappresentanti della Francia, che torneranno ad allestire il proprio elegante bistrot all’ombra di secolari essenze, nel cuore della manifestazione. Ostriche e champagne su tutti, ma sarà difficile
resistere ai croccanti prodotti da forno, alle celebratissime crepes e ai leggendari formaggi, dal camembert al brie, dal mimolette, al rochefort, per non parlare del delizioso foie gras. Con Nicole Lapresa, chansonnier francese, una variegata proposta della migliore musica tradizionale transalpina.
C’è poi l’Austria, protagonista della prima ora del mappamondo di Gusti di Frontiera, torna alla carica nel quartier generale di piazza Cesare Battisti, con le città gemellate di Lienz e Klagenfurt in prima linea. Le croccanti Wienerschnitzel, la sontuosa carne di maiale cotta alla brace, i giganteschi e variopinti spiedini, accompagnati da speziate ricette della tradizione austriaca, preparate in loco grazie all’ausilio delle scenografiche padellone in rame. Il coinvolgente ritmo della musica stiriana creerà i migliori presupposti per addentare con convinzione le magnifiche salsicce avvolte nel saporito speck carinziano, degustando la classica birra bionda servita nel
tradizionale kriegel.
E, dulcis in fundo, il Borgo italiano: in corso Italia il mercatino delle prelibatezze tradizionali provenienti dalle venti regioni dello Stivale non tradirà la fiducia dei tanti affezionati frequentatori: dalla fonduta valdostana agli arancini della Sicilia, dagli agnolotti di Bra (Piemonte) al caciocavallo salentino, passando per la sontuosa bistecca alla fiorentina, la golosa pasta alla sorrentina e le
impareggiabili porchette.
Ma non di sola carne vive l’uomo: appuntamenti divulgativi (di cui uno specificamente dedicato alla Cucina di Carlo Michelstaedter), tavole rotonde, ma anche presentazioni e laboratori dedicati a grandi e piccini. E, ovviamente, un ricco programma musicale, con tre palchi posizionati in piazza Vittoria, piazza Sant’Antonio e piazza Battisti. Sabato alle 16, ad esempio, la scuola Roland (diretta dal maestro Giorgio Magnarin) proporrà “Il meglio del Cantaquartieri”, mentre il giorno dopo, alle 17, si esibirà la Banda comunale di Valdagno (Vicenza). Ma sono tanti gli artisti pronti ad animare le frizzanti serate goriziane: l’Ariella Perentin Jazz Trio, la Flexy Gang di Maurizio Radigna, i Mocambo Swing, le Crunchy Candies, la band itinerante dei Doganiers, Lost in the Rain e Wild Horses. E proprio nel cuore del rinnovato centro storico, tra via Mazzini, via delle Monache e via Rastello si snoderà un suggestivo mercatino, che proporrà oggetti e utensileria legati a doppio filo alla cucina e all’ambiente domestico. Raffinate porcellane, prezioso padellame in rame, per non parlare di mastri vetrai che artigianalmente confezionano bicchieri, contenitori e bottiglie. Ma non finisce qui: chi calpesterà il selciato in porfido e pietra chiara d’Aurisina di via Rastello potrà ammirare anche splendidi tessuti, scatole realizzate da abili artigiani, ma pure collezioni di boccali di birra del Novecento e pubblicazioni culinarie. Il mercatino del centro storico è organizzato dalle associazioni Bazar Mediterraneo e Nuovo Lavoro di Gorizia. Non
mancheranno poi appuntamenti dedicati al Medioevo, con le avvincenti esibizioni del gruppo “Arma Antica”.
Non mancherà poi, in piazza Vittoria, uno spazio dedicato all’Antica Contea, marchio frutto di un protocollo d’intesa tra i comuni di Gorizia, Gradisca e Cormons, nato per valorizzare e promuovere l’offerta turistica e culturale del territorio. Lo stand promozionale, già presente alla Festa dell’Uva e al Festival della Salute, toccherà anche Gusti di Frontiera: che, all’insegna dell’interscambio tra i tre territori, proporrà un assaggio delle delizie cormonesi (degustazione di prosciutti D’Osvaldo, accompagnati dai vini della Cantina Produttori) e una dolce anticipazione del Chocofest, in programma a Gradisca nel mese di novembre. Nell’era di Internet, Gusti di Frontiera approda anche su Facebook: nel giro di pochi giorni, la pagina ufficiale creata sul noto social network ha radunato 2 mila “adepti”, curiosi di conoscere le novità della nuova edizione della kermesse enogastronomica goriziana.
Spagna, Repubblica Ceca e Polonia all’assalto
Gusti di Frontiera allarga i propri confini Tra le novità in assoluto più attese della nuova edizione di Gusti di Frontiera, la Spagna è pronta a sbarcare in forze a Gorizia, trasformando l’affascinante cornice di piazza Sant’Antonio in
stuzzicante enclave iberica in terra isontina. Dalla Castiglia alla Catalogna, passando per le Asturie: i colorati stand, collocati in uno scorcio goriziano intriso di storia, permetteranno ai visitatori di compiere un immaginario viaggio nella Spagna del gusto. Immancabile il piatto tipico spagnolo per antonomasia, la paella alla valenciana, cucinata sul posto nelle classiche padelle
giganti: uno spettacolo per gli occhi, per l’olfatto e per le papille gustative, pronte a farsi titillare dal sapore del riso unito a frutti di mare, salsiccia e carne di maiale. Saranno predisposti alcuni appuntamenti specifici, nel corso dei quali i più golosi potranno assistere in presa diretta alla preparazione del succulento piatto. Dall’aria di mare di Barcellona arrivano pietanze saporite, da accompagnare a succulente salse preparate con pomodori, peperoni e olio d’oliva. Dal Pa amb tomaquet (sfiziosa bruschetta) all’Escudella i carn d’olla (carne e verdure lessate), prima di concludere il banchetto con un’autentica coppa di crema catalana. Ad accompagnare i piatti della tradizione, la bevanda iberica per antonomasia, la sangria, da alternare a calici di pregiato cava, lo spumante tipico spagnolo, che sarà protagonista di una sfida all’ultima bollicina con lo champagne francese.
A ricreare la più tipica atmosfera delle feste madrilene e della movida delle Ramblas, il ritmo travolgente della musica spagnola, con concertini e appuntamenti ad hoc. Ci penseranno le sensuali ballerine di flamenco, poi, a coinvolgere in danze sfrenate chi arriverà dalle parti dei caratteristici portici, all’ombra di palazzo Lantieri.
Da piazza Sant’Antonio a via Roma il passo è breve: dalla Boemia e dalla Moravia, valicano le Alpi per approdare a Gusti di Frontiera gli orgogliosi portacolori della Repubblica Ceca, per la prima volta sul palcoscenico della kermesse goriziana. Li accoglierà via Roma, dove troveranno posto anche gli stand di Polonia e Ungheria, porte dell’Europa verso l’Est. Innumerevoli e incredibilmente saporiti i piatti che approderanno sulla tavola di Gusti: dai primi ai dolci, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. C’è chi si lascerà tentare dalla zuppa saporita di cavolo della Valacchia, con panna acida, patate, salsiccia casalinga e funghi, oppure chi punterà sulla carne, addentando il collo di
maiale affumicato con salsa di prugne e contorno di gnocchi cechi di patate. Immancabile il gulasch (alla morava) così come i formaggi fritti di Olomouc, particolare latticino aromatico moravo, tipico e tradizionale, che ha ottenuto la certificazione UE come prodotto regionale protetto. Ancora sfrigolante la padella d’olio bollente proporrà anche le frittelle di patate con ciccioli o con carne affumicata. Come rinunciare poi a un’autentica leccornia della produzione
tipica ceca: da assaggiare accompagnato al curioso kren di mele e alla senape, sarà affettato sul posto il sontuoso prosciutto di Praga, autentico must che ha valicato i confini nazionali per raggiungere tutta Europa col suo sapore inconfondibile.
Repubblica Ceca significa anche mastri birrai tra i migliori al mondo: ecco allora la Pilsner a 12 gradi e la scura Kozel alla spina, da bere con moderazione per gustarsi infine la Becherovka (liquore alle erbe, è bevanda curativa della Regione di Karlovy Vary) o il tradizionalissimo Slivovice alle prugne. Il tris di new entry del 2010 è completato dalla Polonia, che con i suoi piatti saporiti
saprà ammaliare chi capiterà in via Roma. Da provare la kielbasa, salsiccia affumicata tipica, così come gli invitanti spiedini di carne e l’immancabile stinco di maiale, che sarà proposto pochi metri più in là dalla Germania, per un autentico derby all’insegna del gusto. La pietanza che probabilmente stuzzicherà maggiormente i più curiosi sarà il Bigos, sostanzioso piatto di carne
che mescola tagli di manzo e maiale a crauti, spezie e – tocco finale – alla passata di pomodoro.
La cucina di Michelstaedter Alla scoperta delle passioni gastronomiche del filosofo goriziano
Nel centenario dalla sua scomparsa, anche Gusti di Frontiera celebra – a modo suo – Carlo Michelstaedter, eminente filosofo goriziano scomparso nel 1910 a soli 23 anni. Nel corso di specifici appuntamenti, la storica Antonella Gallarotti indagherà sull’approccio dell’autore de “La persuasione e la rettorica” alla buona tavola. Alla domanda “Cibi e bevande che più vi piacciono” formulata dal cosiddetto Questionario fiorentino o meglio Confessioni, un foglio prestampato con 29 domande, a metà fra test psicologico e gioco di società, Michelstaedter risponde: “Paste, paste con crema, e paste al sugo, e paste al burro, e latte e acqua!”. Ma la sua passione è anche la cioccolata, citata molto spesso nelle lettere (“Mangio cioccolata a più non posso, l’ho quasi finita”). Cita il pane, la pasta (maccheroni e “taiadei”, tagliatelle, su tutti), mentre tra i piatti di
carne che mostra di apprezzare di più c’è l’arrosto: oltre a quello “eccellente” della mamma, c’è quello preparato da Carlo stesso sul San Valentin con Nino Paternolli, pensando a Mreule partito per il Sudamerica (“Arde l’ultimo fuoco – digeriamo l’arrosto allo spiedo col lardo – tutto intorno è neve”). Dalle indicazioni che emergono da scritti e corrispondenze, nascono una serie di menu michelstaedteriani, capaci di ricreare le atmosfere che il filosofo percepiva nella Gorizia del primo Novecento.
Nasce l’associazione “Gorizia a tavola”
Sinergia per promuovere le autentiche eccellenze del territorio Esordirà a Gusti di Frontiera la neocostituita associazione Gorizia a tavola. Nato grazie alla
collaborazione tra Ristoratori, produttori e albergatori, Comune di Gorizia e Ascom, Gorizia a tavola rappresenta un network di eccellenze che, per la qualità e l’entusiasmo dei componenti, per le tante iniziative in cantiere legate al gusto e alla cultura della cucina inserisce il capoluogo isontino tra le capitali del gusto regionale. Riunisce (per ora) diciannove tra i migliori ristoratori goriziani, gli alberghi e i B&B, Ma nell’associazione ci sono anche i Prodotti tipici di Gorizia. Nel corso della manifestazione i produttori esporranno le loro prelibatezze in via della Ribolla (già via Garibaldi). Ci saranno i pregiatissimi vini del Collio che a Oslavia trovano le aziende più innovative e internazionalmente apprezzate, lo squisito Miele della lucinichese Casa dell’Ape.
Un gruppo di professionisti, che vanta una lunga tradizione di competenza e che ha selezionato negli anni alcune varietà particolari di miele, ognuna delle quali ha particolari caratteristiche, benefiche per la salute o per l’efficienza fisica. Un prodotto che, pronto a ottenere il marchio Dop, per qualità organolettiche non ha nulla da invidiare alle produzioni degli altri Paesi.
Onore al merito poi per quegli “artisti “ dei campi che hanno conservato fino ad oggi l’inimitabile Rosa di Gorizia, un radicchio che cresce solo a Gorizia e che recentemente i migliori cuochi provenienti da tutto il mondo per la manifestazione internazionale “Cook it row” hanno giudicato assolutamente eccezionale. La Rosa di Gorizia, che si raccoglie da novembre inoltrato a febbraio non potrà essere presente, fresca, a Gusti di Frontiera: la premiata ditta Licia Dal Forno ha ben pensato di metterla sott’olio, per conservarne il sapore durante tutto l’anno. Dal Forno produce anche altre squisitezze (funghi, asparagi) in confezioni rigorosamente di vetro. Dell’associazione fanno parte anche i produttori di caffè goriziani, eredi di una tradizione nobilissima di torrefazione e capaci di proporre miscele di altissima qualità, tra le migliori al mondo, che garantiscono aromi impareggiabili: arabica e robusta le qualità più gettonate, provenienti dalle piantagioni di Etiopia, Brasile, Colombia, Nicaragua, Vietnam e India. E ancora: la squisita Pasta Aurea in tutti i suoi vari
formati, la formidabile grappa goriziana, i prodotti a base della profumatissima lavanda che viene coltivata alle falde del Sabotino. Non manca nell’associazione e non mancherà a Gusti di Frontiera il dolce – simbolo della città, l’incomparabile Gubana goriziana, un dolce che nei suoi ingredienti, come puntualizzò a suo tempo la bravissima esperta Lella Au Fiore, sintetizza l’incontro tra Mediterraneo e Mitteleuropa.
L’eccellenza gialla del Collio
Via Garibaldi cambia nome e diventa “via della Ribolla”
Per quattro giorni via Garibaldi, tra le strade più affascinanti del rinnovato centro storico, si tingerà interamente di giallo. Il colore è quello tipico della Ribolla, vino dagli aromi fruttati che vanta estimatori ai quattro angoli del globo terrestre. Degustazioni, divulgazione, abbinamenti con le altre eccellenze del territorio: in collaborazione con l’Associazione produttori di Ribolla di Oslavia, via Garibaldi si animerà all’insegna del giallo. Immancabili gli appuntamenti con lo chef: sabato alle 16 il ristorante Rosenbar di Gorizia presenterà “Sardelle e sardoni”, variazioni sul pesce azzurro del Mediterraneo; domenica, con lo stesso orario, la trattoria alla Subida di Cormòns delizierà i presenti con l’aceto di Josko e le nuove interpretazioni del gelato. I due eventi saranno seguiti, alle 18, dagli incontri della serie “Un territorio e le sue Ribolle”: sabato Stefano
Cosma parlerà di “Genius Loci”, ovvero l’influenza del territorio nei vini; il giorno dopo, dialogo tra generazioni di vignaioli a confronto. Coinvolti anche donne e bambini: sabato alle 11 è in programma l’appuntamento “Ribolla Gialla, sostantivo femminile”, mentre la domenica mattina i più piccoli saranno protagonisti di “Esercita le papille”, degustazione alla cieca di succhi di frutta
riservata ai bimbi dai 7 agli 11 anni.
L’origine della Ribolla gialla è incerta: alcuni autori identificano l’antenata della Ribolla con l’uva “Avola”, vitigno importato dai romani durante la loro dominazione del territorio friulano; secondo altri questa varietà coinciderebbe con la “Robola”, coltivata in specie a Cefalonia, giunta in Friuli forse al tempo del dominio di Venezia, quando l’orbita dei commerci della Serenissima comprendeva il bacino del Mediterraneo Orientale. La maggior parte degli studiosi è però concorde nel ritenere il vitigno di origine autoctona. Le prime notizie certe risalgono al XII secolo: a quel tempo i vini di “Rabiola” del Collio erano particolarmente apprezzati ed erano reputati particolarmente fini ed eleganti dalla popolazione locale. Nel Trecento la Ribolla era coltivata sulle
colline di Rosazzo e verso la fine dello stesso secolo la fama di questo vino aveva con ogni probabilità varcato la frontiera, tanto che alcuni cronisti tedeschi dell’epoca decantavano il “Rainfald” come vino di ottima qualità.
Dalle Alpi all’Etna, un’esplosione di sapori e profumi
A “Gusti di Frontiera” la tradizionale cucina regionale italiana
Regina di profumi e sapori avvolgenti, la cucina italiana sbarca ancora una volta in forze a Gusti di Frontiera. Una delle porte d’accesso sulla manifestazione, quella all’incrocio tra corso Italia e via XXIV Maggio, darà proprio sul Borgo dedicato alle specialità del Belpaese: prodotti tipici provenienti dalle 20 regioni italiane, tra salumi speziati e golosi dolci. Saranno una trentina circa gli stand che si snoderanno tra corso Italia e corso Verdi, ad abbracciare in un ideale viaggio nel sapore tutto lo Stivale, isole comprese.
Direttamente dalle malghe alpine approderanno i sapori decisi degli impareggiabili prodotti caseari. Non mancheranno, tra autentici must come taleggio e quartirolo, mirabolanti novità, come il raro gorgonzola ai frutti di bosco, insolito connubio che promette scintille. A proposito di formaggi, sarà proposta per il secondo anno consecutivo la sontuosa fonduta valdostana,
preparata all’aria aperta da mani esperte che, negli inconfondibili paioli di rame, fonderanno intere forme di succulenta fontina, da accompagnare agli impareggiabili gnocchi ripieni. Ancora da Aosta, le filanti lasagne, la carne alla carbonada e la salsiccia ai funghi. Dai boschi del Piemonte un prodotto raffinato come il tartufo, capace di esaltare i sapori di primi piatti dal gusto intenso. Ma anche paste ripiene, come i celebri agnolotti con la salsiccia di Bra.
Saranno presi d’assalto anche gli stand della Toscana, che proporranno la mitica fiorentina, la bistecca di manzo che, per rigorosa tradizione, deve essere alta almeno un dito o un dito e mezzo. Ma il triangolo del gusto compreso tra Arezzo, Firenze e Pisa è patria di un altro must della gastronomia italiana, la porchetta, da servire magari subito dopo aver gustato un primo piatto intrigante come i pici al cacio e pepe.
Scendendo a sud di Roma, dopo il successo dello scorso anno, tornano i pittoreschi portacolori della cucina campana: pastasciutte da leggenda, impreziosite dalla principesca presenza dell’originale mozzarella di bufala. La pasta alla sorrentina (spaghetti, pomodoro, basilico, mozzarella di bufala campana dop), già protagonista di una serata di gala lo scorso anno, inebrierà nuovamente l’esigente platea di Gusti di Frontiera. Ma non mancheranno anche
raffinati timballi di carne e i travolgenti babà al rum, degna chiusura…digestiva di luculliani banchetti dall’aria partenopea. Anche la Puglia sarà rappresentata da piatti inimitabili, provenienti da una terra ricca di contaminazioni spagnole come il Salento: le leggendarie orecchiette con le cime di rapa, le friselle coi pomodorini freschi e il saporito caciocavallo manderanno in visibilio gli amanti della cucina mediterranea. Croccanti e fragranti portate caratterizzeranno ancora una volta la presenza siciliana, tra arancini, panelle e dolcissime cassate. Tra gli stand dell’asse commerciale goriziano per eccellenza sarà possibile assaggiare piatti originali, ma anche acquistare prodotti tipici da degustare in un secondo momento.