Tre misure cautelari dell’obbligo di dimora sono state emesse dal Gip del Tribunale di Gorizia nei confronti di altrettante operatrici sanitarie della casa di riposo “Contessa Beretta” di Farra d’Isonzo (Gorizia) per episodi di maltrattamenti nei confronti di ospiti anziani della struttura. L’indagine è stata condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Gorizia e dei Nas di Udine, che stanno effettuando acquisizioni di documenti nel Comune, per accertare la regolarità delle autorizzazioni alla società di Reggio Emilia, che gestisce la struttura.
L’ordinanza di misura cautelare è stata emessa dal Gip di Gorizia, Paola Santangelo, su richiesta del sostituto procuratore Ilaria Iozzi, per l’ipotesi di reato di maltrattamenti.
L’operazione è stata avviata nei primi giorni di settembre dai Carabinieri di Gorizia, e ha portato all’accertamento dell’uso di metodi violenti e vessatori adottati nei confronti di alcuni dei 13 pazienti ricoverati nella struttura, gestita dalla Fondazione “Contessa Beretta”. Le tre operatrici sanitarie indagate sono di nazionalità romena, russa e moldava.
Sono stati accertati casi di violenze fisiche (schiaffi e utilizzo improprio di strumenti di contenzione) e verbali (insulti e umiliazioni) agli anziani presenti, alcuni dei quali non autosufficienti. Nell’ordinanza del Gip si fa riferimento a un “modus abituale caratterizzato da sopraffazioni, ricatti, costrizioni e offese, impositivo di un regime di vita mortificante e avvilente agli anziani ospiti della struttura”.