“Gorizia non avvallerà una strategia che punta a ridimensionare
ulteriormente i servizi ospedalieri mantenendo anche le carenze sul
territorio”. Il sindaco, Ettore Romoli, già dopo la prima occhiata aveva
annunciato ufficiosamente che il voto di Gorizia al nuovo Piano attuativo
locale, nella prossima assemblea dei sindaci, probabilmente non sarebbe
stato positivo ma adesso, dopo ulteriori approfondimenti, il no diventa
definitvo. “Pensavamo che dopo la vergognosa chiusura del Punto nascita
l’accanimento nei confronti dell’ospedale di Gorizia si sarebbe quantomeno
attenuato – attacca il sindaco – ma così non è. Si continua a intervenire
su più fronti per ridimensionare servizi e strutture, non assumendo il
personale necessario, riducendo gli orari, togliendo strutture sanitare
collegate e proponendo accentramenti di determinate prestazioni. Questo
assurdo gioco deve finire, non è più accettabile. Per anni si è spacciata
la riforma come la vera svolta della sanità, con il potenziamento dei
servizi sul territorio che avrebbe dovuto svolgere un fondamentale ruolo di
filtro ma anche di riabilitazione lasciando gli ospedali per i casi acuti.
Ebbene, le uniche vere azioni, anche nell’Isontino, sono state quelle di
ridurre e depotenziare i servizi ospedalieri senza minimamente sviluppare
le strutture sul territorio. Nel Pal, peraltro, il grave problema della
carenza di personale, sia medico sia infermieristico, non solo non viene
adeguatamente affrontato ma addirittura si propone di non applicare la
legge che prevede la stabilizzazione di precari e ciò significa che c’è una
precisa volontà di lasciare sguarniti presidi ospedalieri e territoriali
esasperando la già critica situazione. Basterebbe questo per bocciare il
Pal, perchè è proprio l’impostazione di base ad essere sbagliata. Senza
contare che il documento non solo non viene incontro alle esigenze dei
cittadini ma cerca di condizionarle mettendo le persone nella situazione di
dove scegliere altre sedi ospedaliere. Sta accendo, ad esempio, nel Pronto
soccorso pediatrico, con l’orario limitato e potrebbe accadere, fra qualche
tempo, al Pronto soccorso principale se si dovessero concentrare a
Monfalcone le urgenze chirurgiche e ortopediche. C’è poi tutta una serie di
altre situazioni che devono uscire dalla nebbia, vedi Unità coronarica e
trovare definitva collocazione nell’ospedale di Gorizia. Per quanto ci
riguarda, quindi, il nostro parere, su questo Pal sarà senz’altro
negativo”.
Sulla vicenda sanitaria interviene anche l’assessore al welfar, Silvana
Romano. “Mi dispiace che la commissione comunale abbia deciso di rinviare
il consiglio comunale perchè l’ordine del giorno che avevo predisposto non
era sufficientemente adeguato- rimarca-, purtroppo non ho potuto essere
presente per un urgente impegno personale. Avevo detto, in ogni caso, che
si trattava di una bozza, volutamente generica per accogliere tutte le
integrazioni dei capigruppo ma si è preferito ripartire da zero. Tutto
legittimo tranne le cattiverie che non stanno nè in cielo nè in terra come
quella relativa al fatto che il documento sarebbe stato ispirato dal
precedente direttore generale del Azienda sanitaria. Beh, se c’è bisogno di
simili affermazioni per denigrare l’operato di altri vuol dire davvero che
gli argomenti sono pochini e ci si affida al gossip piuttosto che
all’intelligenza”.