“Signor Ministro,mi rivolgo a Lei al fine di manifestarLe la mia profonda preoccupazione in merito alla nuova, grave situazione che si sta verificando, ancora una volta, a Gorizia”. Così comincia la lettera inviata questa mattina 24 luglio 2017) al ministro dell’Interno, Marco Minnisti, dal sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, volta a mettere in luce il fatto che la città non può sopportare ulteriori presenze di migranti oltre a quelle già già previste dalle convenzioni messe in atto dalla prefettura, già molto pesanti.
“Nonostante la città, da tempo, abbia raggiunto la saturazione dei posti convenzionati disponibili, circa 300, si continuano a registrare nuovi arrivi di richiedenti asilo politico che si insediano nelle aree verdi della città e, in particolare, in questo periodo, nella zona chiamata “Valletta del Corno”- spiega Ziberna-. Si tratta di uno spazio verde all’interno del quale un centinaio di richiedenti hanno allestito una sorta di accampamento dove stazionano, sia di giorno sia di notte, in condizioni assolutamente inaccettabili sotto l’aspetto igienico, crando pesante disagio alla popolazione. A tale proposito, una società sportiva ha addirittura deciso di sospendere la propria attività nella palestra inserita in quest’area perché genitori e insegnanti non intendono più far transitare i ragazzi nella zona occupata da bivacchi e toilette improvvisate. Le scrivo, quindi, Signor Ministro, per esprimerLe la mia preoccupazione, ma anche la mia rabbia, per il fatto che, ancora una volta,
Gorizia si trova al centro di situazioni insostenibili- attacca il sindaco- come quella appena descritta, in quanto la città ospita, attualmente, in strutture convenzionate, oltre 300 persone nonostante lo Stato e la Regione abbiano più volte assicurato che ci sarebbe stata un’equa distribuzione dei migranti sul territorio nazionale e regionale, indicando, come parametro, la percentuale del 2,5 di presenze ogni mille abitanti. Con questi indicatori dovremmo ospitare circa 90 persone, eppure non solo ne abbiamo quattro volte tante, ma, in più, adesso ce ne sono anche diverse decine che dormono all’aperto. Questo stato di cose, in una città piccola come la nostra, sta esasperando gli animi e alimentando tensioni sociali che, mi auguro, non salgano oltre il livello di guardia. Non solo- avverte Ziberna- le condizioni igieniche in cui vivono queste persone, come detto, sono insostenibili e, di certo, non sanabili con la collocazione di bagni chimici: proposta irresponsabile, questa, che avrebbe come unica conseguenza l’insediamento permanente in tale area di dette persone, a cui
se ne aggiungerebbero inevitabilmente di altre. Le famiglie non portano più i bambini nei parchi gioco e, come Le ho riferito, ci sono società sportive che hanno sospeso la propria attività per questa insostenibile situazione.
Tutto ciò- riconosce il sindaco- nonostante il continuo e proficuo lavoro della Prefettura che, in più occasioni, è riuscita a ridurre le presenze di migranti sul territorio di questo Comune, organizzando trasferimenti degli stessi in altri luoghi, anche, in parte, attraverso l’attivazione di centri di accoglienza in altri Comuni della Provincia, pur in presenza di una forte resistenza da parte di diverse amministrazioni”. Il sindaco, quindi, chiede l’attivazione di una soluzione da parte del governo annunciando, in ogni caso, la predisposizione di un’ordinanza che affronti drasticamente il problema. “Arrivati a questo punto, signor Ministro, io chiedo un intervento dello Stato affinché venga urgentemente affrontata la situazione di emergenza alla Valletta del Corno, con un trasferimento immediato dei richiedenti lì “accampati” e venga contestualmente avviata una redistribuzione dei migranti oggi ospitati nelle strutture convenzionate cittadine, magari utilizzando le Caserme vuote situate lontano dai centri abitati, presenti in altre aree del Friuli Venezia Giulia, al di fuori del territorio dell’ex Provincia di Gorizia. Le comunico, quindi, signor Ministro, che, a fronte di tale, gravissima, situazione, mi trovo costretto, mio malgrado, a predisporre una nuova ordinanza di sgombero delle persone accampate alla Valletta del Corno, contenente anche disposizioni anti-bivacco che saranno estese a tutta la città, così da scongiurare un semplice spostamento dei migranti da un’area verde all’altra. Mi spiace dover arrivare a questa decisione, ma una città non può trovarsi ad essere praticamente ostaggio di tale incresciosa situazione e a dover modificare in modo radicale la propria quotidianità.
Ciò anche alla luce del fatto che oltre l’80% dei migranti che arrivano a Gorizia provengono da altri Paesi europei in cui è stata loro respinta la richiesta di asilo e anziché essere rimandati nel primo Paese di accoglienza, nei due mesi previsti dalla Dublino tre, rimangono in Italia per anni.
A questo proposito, mi permetto anche di insistere sulla richiesta di modifica della Dublino tre, in modo tale che le richieste di riconoscimento dello status di rifugiato possano essere effettuate una sola volta e i parametri siano gli stessi per ogni Paese europeo. Ciò consentirebbe una forte limitazione degli arrivi in Friuli Venezia Giulia e in altre Regioni italiane, risolvendo, almeno in parte, i problemi di questi territori”.
Mentre si sta predisponendo l’ordinanza, che sarà attivata nei prossimi giorni, è partita la lettera che, per conoscenza, è stata inviata anche alla governatrice Debora Serracchiani, all’assessore Gianni Torrenti e a Prefettura, Questura e Azienda sanitaria.