“Eviterete un sacco di preoccupazioni inutili, se non bruciate i ponti prima di esserci arrivati” suggeriva Arthur Bloch, l’autore della “Legge di Murphy” (1980). Un semplice consiglio di buon senso, talmente attuale e universale che, fra profano e sacro, riecheggia nell’esortazione del Santo Padre: “Costruite ponti, non muri”, raccomanda Papa Francesco alle piazze dei suoi fedeli, da Sarajevo a San Pietro. “Immaginare ponti. Like a bridge” è la suggestione tematica di Lagunafest 2015, in programma come sempre a Grado e in Laguna da martedì 4 a venerdì 7 agosto, con un incipit d’eccezione: il backstage di un set indimenticabile, quello della “Medea” di Pier Paolo Pasolini, rievocato 46 anni dopo e nei 40 anni dalla scomparsa del geniale poeta, scrittore e regista di Casarsa. Una serata, quella inaugurale di Lagunafest – martedì 4 agosto, alle 21 nella Diga Nazario Sauro – che sarà prefigurazione del documentario di produzione di Lagunafest, “L’isola di Medea”, dedicato quel set e ai grandi protagonisti che riunì a Grado nell’estate 1969: al festival eccezionalmente farà tappa l’attore Ninetto Davoli, testimone di quelle riprese e di quel periodo del percorso artistico di Pier Paolo Pasolini, insieme ad altri protagonisti di quei venti giorni che trasformarono Grado e la laguna in un palcoscenico a cielo aperto per una “Medea” d’eccezione, formato pellicola. La serata inaugurale di Lagunafest, condotta dal direttore artistico del festival Sergio Naitza, sarà dunque prefigurazione del documentario di produzione di Lagunafest: autore e cineasta di vaglia (Nastro d’argento 2013 per il suo “L’insolito ignoto”), Sergio Naitza curerà un backstage prezioso per dipanare le grandi e piccole storie, gli aneddoti e i momenti clou legati alla lavorazione di “Medea” in laguna e a chi, come il pittore Giuseppe Zigaina, ne era stato grande ispiratore. Alla conversazione prenderà infatti parte anche Maria De Carolis, la moglie di Giuseppe Zigaina, testimone di quella fantastica estate e di quell’irripetibile incontro lagunare con la ‘diva’ Maria Callas.
Promosso come sempre dall’Associazione Europacultura con il Comune di Grado, ideato da Sergio Naitza, Daniela Volpe e Paola Sain, Lagunafest 2015 trova la collaborazione della Provincia di Gorizia e di Banca di Cividale, ed è realizzato in sinergia con la sede Regionale Rai Friuli Venezia Giulia, Grand Hotel Astoria, GIT Grado e Comelli vini. Info www.lagunafest.it Tutti gli eventi sono proposti a ingresso libero, prenotazioni per l’escursione lagunare conclusiva presso info@bookinghotelgrado.it tel 043182929 – 043182347.
Con la sua 12^ edizione, Lagunafest inaugura una nuova fascia di incontri legata al percorso centrale 2015, “Rai, ponte con il territorio’, dedicato alla sede regionale Rai Friuli Venezia Giulia e alle sue produzioni documentarie: mercoledì 5 e giovedì 6 agosto, il Grand Hotel Astoria sarà sede di incontri e proiezioni, a cominciare da “Effetto Carnia. Di altri viaggi, di altre storie”, realizzato dalla regista Claudia Brugnetta e dedicato alla “Carnia altra”, vista con gli occhi dei suoi “testimonial” naturali come l’atleta Giorgio Di Centa, ma anche con lo sguardo appassionato di protagonisti “insospettabili”, come il musicista Paolo Fresu e come lo scrittore Gian Mario Villalta, direttore artistico di pordenonelegge, che dialogherà con l’autrice nell’appuntamento d’esordio (mercoledì 5 agosto, ore 18.30). Giovedì 6 agosto, sempre alle 18.30 al Grand Hotel Astoria, appuntamento con il documentario firmato da Cristiano Degano, responsabile della struttura di programmazione in lingua italiana della sede Rai FVG: “Storie di confine, fra giornalismo e scrittura di frontiera” presenta sei interviste con scrittori che vivono sul confine – Claudio Magris, Paolo Rumiz, Pier Aldo Rovatti, Veit Heinichen, Fulvio Tomizza e Boris Pahor – per indagare cosa significa vivere i confini e ritrovarsi a scriverne, da scrittori e/o da giornalisti, attraverso parole mediate da ricordi ed esperienze personali. Evento serale del percorso strutturato in collaborazione con la sede Rai Fvg, al tempo stesso omaggio a Grado, al Golfo del Nord Adriatico e ai suoi caleidoscopici fondali sarà “La frontiera sommersa”, un documentario scritto e diretto da Pietro Spirito e Luigi Zannini, in proiezione giovedì 6 agosto (ore 21, Diga Nazario Sauro). Ne converseranno gli autori con Cristiano Degano in una serata condotta dalla giornalista Rai Marinella Chirico: sarà l’occasione per abbracciare la storia del nord-est attraverso i relitti che sono a poco a poco riemersi dai flutti. E’ un mare poco profondo, quello del Golfo di Trieste, dai fondali sabbiosi, ma che consente attraverso le tracce lasciate dall’uomo nel corso di secoli di navigazioni, traffici e di guerre, di leggere la storia di quest’area come se si visitasse un museo sommerso, dai moli di epoca romana al relitto del brigantino del Regno Italico Mercure, affondato al largo di Grado nel febbraio del 1812, a quanto rimane della corazzata Wien, affondata dai Mas di Luigi Rizzo nella baia di Muggia nel 1917. Senza dimenticare il relitto del bombardiere americano B24, precipitato in mare nel 1944 dopo essere stato colpito dalla contraerea.
Evento intimamente legato all’acqua, bene pubblico del pianeta, sarà la proiezione di mercoledì 5 agosto (Diga Nazario Sauro, ore 21), dedicata al docufilm “Il bacio azzurro” del regista Pino Tordiglione, protagonisti gli attori Sebastiano Somma e Claudio Lippi, protagonisti della conversazione che sarà condotta dal critico televisivo Gian Paolo Polesini. Realizzato con il patrocinio ONU, UN Water for life, interpretato anche da Remo Girone e con la colonna sonora di Amii Stewart, “Il bacio azzurro” offre una straordinaria riflessione sui temi dell’acqua. Si può vivere senza mangiare ma non si può vivere senza bere: “Il Bacio Azzurro” è una di quelle storie raccontate lentamente alla fiamma di un camino e vuole educare all’importanza dell’acqua come bene fondamentale ed egualitario. Rispettarla significa prevenire gli sprechi, gli inquinamenti, l’usurpazione del diritto di tutti a possederla e farne uso.
Per il gran finale della sua 12^ edizione, venerdì 7 agosto, Lagunafest salperà verso il cuore della laguna (18.30, Porto vecchio) con una serata ricca di proposte e protagonisti: lo scrittore Pino Roveredo, premio Campiello 2005 e oggi Garante detenuti Friuli Venezia Giulia, sarà innanzitutto protagonista di “Mandami a dire: la scrittura, ponte di libertà”, l’incontro on board che rievocherà le esperienze della vita e della carriera di Pino Roveredo, per focalizzare sul suo impegno, personale e letterario, a favore degli ‘esclusi’ e di occupa le sedie più scomode nella variegata platea del teatro della vita. Alcune della pagine più toccanti di Pino Roveredo echeggeranno nelle letture a cura dell’attrice Sara Alzetta. Lagunafest approderà quindi sull’isola di Anfora – Porto Buso, per la tappa conclusiva del progetto Trincee di Laguna: 100 anni dopo. “Cibo, ponte con la storia” sarà il leit motiv, per ritrovare le atmosfere ma anche i ‘sapori’ di quelle trincee: un viaggio nel cibo della Grande Guerra che ha spesso unito soldati ignari, da una trincea all’altra, nel segno di una tradizione agroalimentare che aveva molte radici comuni fra le genti, malgrado il cippo dei confini. Scopriremo così perché il caffè è entrato nella colazione degli italiani, proprio dagli anni della Grande Guerra, e perché il riso è rimasto in fondo il piatto dei popoli ‘del nord’, nell’immaginario di tanti soldati spediti al fronte dal centro e sud Italia. Gli scrittori, e storici, Pietro Spirito e Alessandro Marzo Magno ci accompagneranno in questo viaggio nei palati di trincea, scandito anche da una selezione di testi e memorie dal fronte, per la voce recitante dell’attore Alessandro Mizzi.
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