E’ l’Unione Sarda a svelare identità e identikit del “figlio del camorrista” del Grande Fratello 11. Si chiama Ferdinando Giordano, ha 25 anni, è nato a Salerno ma lavora come commesso (non è ben chiaro se a Roma o a Napoli).
In conferenza stampa, Alessia Marcuzzi e Andrea Palazzo hanno sottolineato il suo ‘candore’ nel raccontare ai provini di questa esperienza, che sarà lui a decidere se svelare o no ai suoi coinquilini. Ferdinando ci ha sempre tenuto a sottolineare di avere una visione della giustizia diversa da quella di suo padre, perché le colpe dei genitori non possono ricadere sui figli.
Il padre è morto per una malattia da diversi anni. E Ferdinando si è allontanato dalla provincia opprimente per rifarsi una vita, con sua madre e sua sorella. Ecco uno stralcio dall’Unione Sarda:
Lui, che questo padre l’ha sempre amato ma mai capito, aiutato, difeso – e chissà com’è stato difficile. Mi faceva regali, tanti regali, vi racconterà, chiuso nella casa bianca e bella del Grande Fratello. Ma non erano i regali che Ferdinando Giordano voleva.
Però quando il padre si è ammalato, dopo una vita di bugie, e carcere, e fughe, e fuoco, e sangue, quando si è ammalato, il figlio era lì: a tenergli la mano, ad accompagnarlo sino alla morte. Oggi che è solo con sua madre e con sua sorella, prova a guardare la telecamera accesa senza abbassare gli occhi. Senza vergogna. Senza paura. Per provare a guardare un po’ anche dentro se stesso
Non appena è giunta la notizia del figlio di un boss al Grande Fratello 11 sono arrivate le prime proteste e le prime polemiche, da pare di chi, però, evidentemente non ha letto attentamente quel che sulla vita del ragazzo era già stato pubblicato. Sul Mattino di ieri, infatti, è apparsa una lettera aperta del presidente dell’Unione industriale di Napoli, Gianni Lettieri, indirizzata al presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri: “La camorra è un fenomeno grave e tragicamente violento che non merita in alcun modo di essere spettacolarizzato e tantomeno di diventare un argomento da reality show” riporta la missiva, che si conclude con l’augurio che il ragazzo si faccia ”portavoce di un messaggio importante e profondo come quello della ferma e netta condanna di ogni attività illecita e criminale”.