Celebrazioni nel centenario della Grande Guerra a Trieste con il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore degli Affari generali Gianmario Demuro, la governatrice del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e i rappresentanti dei 71 circoli dei sardi in Italia. L’omaggio al sacrificio degli eroici fanti della Brigata Sassari, organizzato su iniziativa della Federazione Associazioni Sarde in Italia a Trieste, si aprirà per i rappresentanti della Regione Sardegna nella mattina di sabato 9, alle 11, con la visita a Redipuglia e la deposizione di una corona sull’altare del Sacrario, alla presenza della presidente Serracchiani Nel pomeriggio, al Museo Revoltella, il convegno “Il futuro delle specialità delle Regioni Autonome” incentrato sulla riscrittura degli Statuti speciali delle Regioni autonome alla luce dei cambiamenti socio-economici avvenuti in Italia e in Europa dal 1948 a oggi, con un’attenta riflessione sul ruolo attuale delle Specialità. Sarà presentato il disegno di riforma costituzionale e le esigenze di rivisitazione dell’ordinamento giuridico. Previsto l’intervento dell’assessore Gianmario Demuro. La conclusione dei lavori è affidata ai presidenti delle due Regioni. In serata, al Punto Franco Vecchio magazzino, i saluti di Pigliaru al termine della cena per i partecipanti al convegno organizzata dalle Coldiretti di Sassari e Trieste-Gorizia. Alle 10 di domenica sarà reso onore ai caduti nel corso di una cerimonia sul Colle di San Giusto. A seguire, per Sa Die de Sa Sardigna dedicata al Centenario della Brigata Sassari nella Grande Guerra, interverranno l’assessore Demuro e il presidente del Circolo Sardi di Trieste Salvatore Dore, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, la presidente Fasi Serafina Mascia, il presidente del Comitato sardo per il Centenario della Grande Guerra Aldo Accardo, il comandante della Sassari Arturo Nitti e l’assessore della Cultura del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti. Seguirà il concerto della Banda dei Dimonios e, nel pomeriggio, l’esibizione di cori e gruppi di ballo sardo.
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