Abbassati. Riparati. Reggiti.
Non solo è la procedura più appropriata da seguire per proteggersi durante un terremoto, ma è anche lo slogan della Great Shake Out. L’esercitazione antisismica che giovedì 16 ottobre si svolgerà contemporaneamente in tutto il mondo, alle 10,16 (ora locale delle varie nazioni), con l’intento di diffondere la consapevolezza del rischio sismico e le buone pratiche di sicurezza.
Il Great Shake Out, organizzato per la prima volta in California nel 2008, è promosso per incoraggiare adulti e bambini a reagire correttamente in caso di terremoto. «Quando la Terra trema, infatti, è necessario agire con grande tempestività e solamente esercitandosi costantemente ci si può rendere conto delle eventuali criticità che ci circondano e non farsi quindi trovare impreparati», commenta Angela Saraò, ricercatrice del Centro ricerche sismologiche dell’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale di Trieste, che attraverso il progetto Sisifo promuove nelle scuole l’educazione alla sicurezza sismica, dentro e fuori gli edifici scolastici. «Del resto, vivere in un Paese sismico significa anche acquisire pratiche corrette per minimizzare le eventuali conseguenze di un terremoto. Per questo è importante che cittadini e scuole partecipino, cogliendo così l’opportunità di esercitarsi in contemporanea con milioni di persone in tutto il mondo».
Obiettivo del Great Shake Out è accrescere la consapevolezza individuale e collettiva, far capire cosa è meglio fare durante e dopo un terremoto e come prevenire e ridurre gli effetti di questi fenomeni naturali, che possono verificarsi in qualsiasi momento, mettendo in pratica strategie adeguate a seconda del contesto. «Perché se è vero che non è possibile prevedere con certezza quando, con quale forza e dove un evento sismico si verificherà, è vero anche che conosciamo la pericolosità sismica del nostro territorio e sappiamo quali sono le zone a più alto rischio: l’unica difesa che abbiamo è costruire bene, essere preparati e avere un piano di emergenza per prevenire e ridurre le conseguenze di un terremoto», aggiunge la ricercatrice.
In generale, la procedura di sicurezza più efficace, sia per ridurre gli infortuni, sia per ridurre le morti, è abbassarsi e ripararsi sotto un tavolo o una scrivania, reggendosi forte. Ma se, per esempio, non è possibile trovare riparo sotto tavoli o banchi, è più sicuro rannicchiarsi vicino le pareti interne, lontano da finestre, librerie e mobili, riparando la testa e il collo con le mani e le braccia. Inoltre, meglio non cedere alla tentazione di correre immediatamente fuori (in caso in cui il terremoto ci sorprenda mentre siamo all’interno di un edificio): le scale possono danneggiarsi e l’ascensore potrebbe bloccarsi. «Anche una delle credenze più diffuse, ovvero ripararsi sotto il telaio delle porte, non è in realtà sempre adeguata, dipende se è su un muro portante».
In ogni caso è importante individuare un luogo sicuro in ogni stanza della propria casa, o del proprio ufficio o della scuola, così da non farsi sopraffare dal panico e agire efficacemente. Se invece si è all’aperto, meglio allontanarsi da edifici, alberi, lampioni e linee elettriche per evitare di essere colpiti da materiali che cadono.
Partecipare alla grande esercitazione mondiale è semplice. Basta segnalare la propria richiesta di adesione sul sito della manifestazione, dove sono riportate anche le istruzioni da seguire alle 10,16 del 16 ottobre. Al momento in Italia hanno già aderito all’iniziativa quasi 9.300persone: le iscrizioni più numerose da Friuli Venezia Giulia (quasi 5.000 alle 14 di mercoledì) e Campania
Questo il link per partecipare
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