“La sconfitta con il Napoli non è stato un incidente di percorso. E’ stata una partita persa. L’Udinese è una squadra che può perdere”. Punto e a capo. Il tecnico bianconero Francesco Guidolin chiude così il capitolo Napoli e si proietta sulla sfida di domani con il Palermo. Una sfida per cui dovrebbero essere recuperati i tre grandi assenti di mercoledì, ovvero Di Natale, Isla e Domizzi. Con la sola incognita per il capitano, ancora alle prese con un fastidio alla gamba. Ma Guidolin non vuol sentir parlare di “vera” Udinese. “L’Udinese ha fatto bene per 15 mesi, non dipendiamo da tre giocatori. E’ vero che ci sono giocatori fondamentali. Per noi lo è Di Natale, ma non so ancora se lo avrò a disposizione domani”, precisa. Al Friuli arriverà il Palermo di Zamparini. Una squadra che da anni lotta per ritagliarsi un ruolo di vice-big. Proprio come l’Udinese. E i risultati danno ragione a entrambe, anche dopo le partenze illustri di Pastore per i rosanero e di Sanchez per i bianconeri. “Sono due squadre che negli ultimi anni hanno disputato sempre campionati intorno alla zona Uefa. E’ troppo presto, però, per dire cosa possiamo fare. Lo dirà il campo, il tempo, la stagione – ribatte – Il Palermo è una squadra di qualità, lo so bene avendoci lavorato per 4 anni. Hanno potenzialità economiche importanti e sono sempre alla ricerca di giocatori di livello. Nell’ultimo periodo anche loro stanno puntando sui giovani di valore, ma la qualità è sempre alta. Mangia non lo conosco personalmente, però è un giovane di cui tutti parlano bene. E’ spontaneo, simpatico, competente e con personalità. Se giocatori come Miccoli, Balzaretti e Migliaccio esprimono giudizi positivi su di lui, penso potrà fare un’ottima carriera. Palermo è una delle piazze in cui i risultati sono importanti. E lui li sta ottenendo”. In dubbio Di Natale, si rialzano le quotazioni per un Torje di nuovo in campo, anche se negli ultimi tempi è apparso un po’ sottotono. “Deve stare tranquillo. L’abbiamo buttato dentro quando non era ancora pronto e preparato, perché non potevamo fare altrimenti, e ha mostrato comunque vivacità, intraprendenza e qualità. Vuol dire che ha talento. Semplicemente questo è un momento in cui non gli riescono delle cose che potrebbe fare. Ma è giovane e ha bisogno di tempo, deve poter sbagliare, crescere e maturare. Anche Sanchez, quando è arrivato a Udine, non era quello dell’anno scorso”.
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