“L’Inter è tornata squadra che può vincere quindici gare di fila, è migliore rispetto a quella di due mesi fa ma solamente perché allora non aveva tutti i suoi campioni; il cambio di allenatore non c’entra, Rafa Benitez merita grande considerazione sotto il profilo umano e tecnico”: così Francesco Guidolin ha presentato la sfida di domani dell’Udinese contro i Campioni del Mondo. “Quella nerazzurra – ha proseguito Guidolin – è una corazzata che ti dà una dimostrazione di forza appena scende in campo, per cui le nostre difficoltà aumentano, è ovvio, ma possiamo dire la nostra parola, possiamo fermare l’avversario, a patto di dare il massimo. Dovremo evidenziare la stessa tensione dei nerazzurri, chiedo concentrazione e attenzione all’ennesima potenza; poi, si sa, il risultato può dipendere da altri fattori. Ma se non diamo il cento per cento, anzi qualcosa di più, non possiamo farcela, anzi è inutile andare in campo”. Ma al di là dell’aspetto caratteriale, della voglia di farcela, Guidolin afferma anche che i suoi dovranno affrontare l’avversario agendo con ritmi alti, con aggressività e con la cura maniacale dei particolari. Va anche detto che in casa l’Udinese, dopo l’avvio disastroso, è diventata un rullo compressore e nelle ultime sette gare ha conquistato diciannove punti evidenziando un calcio spettacolare ma anche concreto, di certo non ha paura dell’Inter e qualche bianconero dice “la paura semmai devono averla i nerazzurri”. “Noi sicuramente stiamo bene – ha proseguito Guidolin – anche a Genova in Coppa Italia contro la Sampdoria la squadra mi é piaciuta, sono solamente amareggiato per essere usciti di scena ai rigori dopo aver toccato con mano la qualificazione, ma i miei ragazzi guardano avanti con fiducia. Possiamo e dobbiamo migliorarci, dobbiamo anche credere nelle nostre possibilità”. Poi il tecnico si è soffermato su Alexis Sanchez, l’elemento che più di altri si è migliorato rispetto alla passata stagione; anzi quella di “El Nino Maravilla” è una vera e propria esplosione e il merito per alcuni è dello stesso Guidolin. “Io credo che a Ale – ha detto – piaccia il ruolo di numero dieci che gli ho assegnato; si è subito proposto in quella posizione con grande voglia e si esalta con i suoi guizzi, con i suoi cambi di marcia, con i suoi dribbling, con i suoi recuperi in fase difensiva. Lo vedo entusiasta e l’entusiasmo, si sa, dà forza. Inoltre Ale è uno a cui i complimenti non danno alla testa, si sta rendendo conto che per coronare il suo sogno di giocare in una grande è quella di fare bene non solo per mezzo campionato – ha concluso – ma per l’intera stagione”.
Fonte: ANSA