Taglia un traguardo importante il coro Vôs de Mont di Tricesimo, rarissimo esempio di coro d’autore: nel 2019 ricorre infatti il quarantesimo di fondazione di un’eccellenza paradossalmente più nota su scala nazionale che locale, come attestano gli ingenti sforzi economici che varie realtà corali italiane sostengono per poterla avere ospite. E il significativo compleanno della formazione, nata nel 1979, appunto, su impulso del maestro Marco Maiero, non poteva certo passare sotto silenzio: per celebrare il quarantennale dell’attività sono stati organizzati due importanti eventi, il primo dei quali è in calendario per sabato 29 giugno, nel Duomo di Tricesimo, dove alle 20.30 verrà proposto un grande concerto con brani che ripercorrono la storia musicale del coro; il giorno successivo, domenica 30 giugno, le celebrazioni toccheranno poi il culmine nell’incantevole cornice naturale dei Piani del Montasio, scenario di un’imperdibile esibizione en plein air, battezzata “Sui prati sotto Sieris”. Parteciperanno al concerto alcuni cori amici, che insieme al protagonista della giornata intoneranno i celebri brani di Maiero “Cercheremo”, “Dove”, “Sotto Sieris”, appunto, e “Sul volo chiaro”. Il programma della manifestazione si aprirà alle 11, con il ritrovo ai Piani del Montasio; la performance corale inizierà un’ora più tardi. Dall’amore per il canto del compositore Marco Maiero nasce, nel 1979, il Coro Vos de Mont, che sotto la direzione del maestro inizia l’attività eseguendo note villotte friulane e celebri canti di montagna. Il repertorio, tuttavia, si allarga in fretta, perché fin da subito Maiero inizia a comporre nuovi canti per coro, scrivendo sia i testi che la musica: le sue composizioni confluiscono già nel primo disco, “Anin insieme” (1987). Nel 1996 esce una seconda raccolta, “Albadis”, il primo album che annovera esclusivamente canti di Marco Maiero, il quale negli anni successivi inizierà a raccogliere riconoscimenti a livello nazionale. La qualità vocale del gruppo aumenta grazie al contributo di alcuni specialisti del settore e ciò permette a Maiero di sperimentare felicemente nuovi linguaggi sonori: prendono così forma brani quali Mateçs, Fontanis, Segno di san Marc e, in seguito, KZ, Sbilfs, Respiro e canzone, Bosco, Ma chi sei?, Radici di vento. Altri sei album escono negli anni successivi: l’ultimo lavoro, “Bivacchi e fuochi”, è del 2018 e comprende, oltre a canti ispirati alla Grande Guerra, un omaggio al grande alpinista Walter Bonatti, protagonista di memorabili imprese. A lui è dedicato il brano “Solo”.
Marco Maiero – Fra Marco Maiero e la sua creatura, il coro Vôs de Mont, il connubio è insolubile: il maestro scrive le partiture e la formazione dà voce, espressione ed emozione a note e parole. Ci si trova davanti, insomma, a un rarissimo esempio di coro d’autore. Difficile definire in maniera esaustiva la musica di Maiero, che oscilla fra le sonorità di montagna, i canti popolari, la polifonia: quel che è certo, però, è che le sue note arrivano al cuore di chi le ascolta. Grazie al Vôs de Mont il Friuli e la sua lingua, la marilenghe, sono arrivate all’orecchio di migliaia di coristi, sia in Italia che all’estero. Vi sono realtà corali che organizzano lunghe trasferte in pullman pur di ascoltare dal vivo i concerti del gruppo. Basta visitare YouTube per constatare quanti siano i cori che cantano le canzoni di Maiero. Nato a Tricesimo nel 1956, nel 1981 Marco Maiero – che insegna educazione musicale alla scuola media – si è diplomato in trombone al Conservatorio Tomadini di Udine. L’inizio del suo percorso nell’ambito della musica corale è strettamente collegato agli insegnamenti del maestro Bepi De Marzi. I testi delle composizioni che firma hanno sempre trovato luce e ispirazione nei colori della terra e della storia friulana, senza peraltro rimanere necessariamente vincolati all’uso della lingua locale.