Il Decalogo dell’Adunata: regole di buon comportamento all’adunata

Il Decalogo dell’Adunata: regole di buon comportamento all’adunata

Le regole di buon comportamento da tenere durante l’adunata: l’Associazione Nazionale Alpini ha stilato un decalogo per sensibilizzare chiunque partecipi all’Adunata Nazionale.

Ad ogni adunata, infatti, sono centinaia di migliaia le persone che partecipano: la stragrande maggioranza ha un comportamento ineccepibile ma alcuni altri, talvolta, non rispettano alcune basilari regole di buon vivere civile e rovinano il buon nome di tutti gli alpini.

Se ognuno tenesse a mente questi semplici ‘comandamenti’ di buon comportamento il risultato finale sarebbe ancora migliore, per quanto possibile, di quanto non sia gia’ oggi.

Vediamo insieme cosa suggerisce l’A.N.A.:

1. Il Labaro che si fregia di 216 medaglie delle quali 209 al Valor Militare, 4 al Valor Civile, 1 al Merito Civile, 1 medaglia d’oro della C.R.I. e una di Benemerenza della Protezione Civile, deve essere salutato da tutti, come devono essere salutati i gonfaloni dei comuni ed i vessilli quando sono decorati di Medaglia d’Oro al V.M.

2. Nel corso della sfilata il saluto al Labaro, che si trova in prossimità della tribuna d’onore e alle autorità presenti sulla tribuna stessa deve essere reso solo dal presidente di sezione, mentre per tutti gli altri il saluto si rende con ‘l’attenti a…’.

3. Durante la sfilata, va tenuto il passo scandito dalle fanfare, altrimenti si assiste a un trasferimento tipo gregge che non onora la Sezione.

4. Si conduca una campagna senza quartiere contro i trabiccoli: non significano nulla, danno solo fastidio al prossimo, quando non vanno contro le norme del codice della strada dal quale nessuno è esentato.

5. Si convincano i propri associati che i comportamenti violenti non devono in alcun modo entrare nella nostra Associazione. Portare il cappello alpino non autorizza alcuno a sentirsi superiore agli altri, anzi! Chi si dovesse macchiare di questa colpa dovrà essere subito espulso dalla Sezione.

6. Uno degli spettacoli più rivoltanti è offerto da quanti alzano il gomito. L’ubriachezza è uno dei vizi peggiori dell’uomo: degrada e svilisce l’individuo compromettendone la dignità personale. Occorre condurre un’assidua campagna per convincere i riottosi che il bere in eccesso non ha mai reso l’alpino più alpino.

7. Rispetto e cura per i cappelli alpini: sia fatto togliere ogni ammennicolo che li rende ridicoli cenci. Non si esiti a sequestrarli, almeno nei giorni dell’adunata.

8. Rispetto per il sonno altrui: non si capisce perché le notti, soprattutto di sabato, molti si sentano autorizzati a infastidire il prossimo con urla, canti sguaiati, trombette e rombi di motore fino alle prime luci dell’alba. Sono manifestazioni di pura stupidità, non di alpinità.

9. Rispetto per il gentil sesso: il comportarsi male con loro, unito a sguaiataggini varie, trasforma l’adunata in un baccanale.

10. Rispetto per l’autorità costituita e per il Servizio d’ordine: opporre resistenza ai pubblici ufficiali o, peggio, mancar loro di rispetto è azione da non alpini.