Un forte richiamo alla necessità di proseguire nel solco delle riforme istituzionali ma anche di quelle economiche, vista la necessità di ridare speranza ai cittadini colpiti dalla crisi.
Il neo-presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha indicato queste come priorità della politica invitando le istituzioni ad assumere “il volto dei cittadini”, ad agire mettendosi dal loro punto di vista.
Un discorso di circa mezz’ora sottolineato da oltre 40 applausi e dell’Aula della Camera e nel quale si è registrato anche un piccolo ‘incidente’, quando il presidente ha saltato una pagina una pagina del suo discorso, subito si è scusato con un sorriso: “Avrei saltato un passaggio importante…”.
Tra le priorità il presidente ha citato anche la lotta alla mafia, alla corruzione e al terrorismo internazionale e ha mandato un invito all’Ue a sostenere l’Italia frontiera di immigrazione.
Mattarella ha richiamato i valori della Resistenza e ringraziato le forze dell’ordine per il lavoro che stanno compiendo. Un pensiero è andato anche ai due marò, sulla cui vicenda Mattarella ha auspicato una “definitiva soluzione positiva”.
Avanti su riforme e legge elettorale – “Auspico – ha sottolineato – che il percorso delle riforme si porti a compimento” con l’obiettivo di “rendere più adeguata la nostra democrazia”. Il presidente ha assicurato di voler ricoprire il suo ruolo con terzieta: “L’arbitro sarà imparziale – ha evidenziato – ma i giocatori lo aiutino con la loro correttezza“. Come più volte sollelcitato dal presidente Napolitano, ha evidenziato ancora, un’altra priorità è costituita dall’approvazione di una nuova legge elettorale, tema sul quale è impegnato il Parlamento”.
Attenzione delle istituzioni al disagio sociale – Quelli economici – ha evidenziato – sono “punti di un’agenda esigente, su cui viene misurata la distanza tra istituzioni e popolo. Dobbiamo scongiurare il rischio che la crisi intacchi il patto sociale sancito dalla Costituzione”. In più passaggi del suo intervento, il presidente ha sottolineato la necessità di ridare speranza al Paese. Bisogna – ha detto – “dare al Paese un orizzonte di speranza che non deve essere un orizzonte astratto”. E ha invitato, in questo senso, anche a una tenace mobilitazione di tutte le forze della società italiana.
Un Parlamento di donne e giovani – Il presidente ha sottolineato come un “elemanto di novità e cambiamento” la presenza di molti giovani e donne in Parlamento, un “risultato prezioso” che, però, ha sottolineato “la politica stessa a volte finisce per oscurare dietro alle polemiche”. Mattarella ha ricordato che “i giovani parlamentari sono la speranza dei loro coetanei“.
Diritto allo studio – Il Presidente della Repubblica – ha detto Mattarella – è garante della Costituzione. La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste, peraltro, nella sua applicazione. Nel viverla giorno per giorno. Garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro.
Priorità lotta a mafia e corruzione – La lotta alla corruzione e alla mafia sono “priorità assolute”. La corruzione “ha raggiunto un livello inaccettabile sottraendo risorse ai cittadini” e c’è una “allarmante diffusione della mafia, un “cancro pervasivo che distrugge le speranze”.
Uniti contro il terrorismo internazionale – Contro le minacce globali “servono risposte globali”, non ci si può chiudere dentro al proprio fortino. Lo Stato deve “assicurare ai cittadini il diritto a una vita serena”
Ue sostenga Italia su immigrazione – Milioni di individui e famiglie in fuga dalle proprie case che cercano salvezza e futuro proprio nell’Europa del diritto e della democrazia. E’ questa un’emergenza umanitaria, grave e dolorosa, che deve vedere l’Unione Europea più attenta, impegnata e solidale. L’Italia ha fatto e sta facendo bene la sua parte e siamo grati a tutti i nostri operatori, ai vari livelli, per l’impegno generoso con cui fronteggiano questo drammatico esodo.
Istituzioni rispecchino il volto dei cittadini – Mi auguro – ha detto Mattarella – che negli uffici pubblici e nelle istituzioni possano riflettersi, con fiducia, i volti degli italiani: il volto spensierato dei bambini, quello curioso dei ragazzi. i volti preoccupati degli anziani soli e in difficoltà il volto di chi soffre, dei malati, e delle loro famiglie, che portano sulle spalle carichi pesanti. Il volto dei giovani che cercano lavoro e quello di chi il lavoro lo ha perduto. Il volto di chi ha dovuto chiudere l’impresa a causa della congiuntura economica e quello di chi continua a investire nonostante la crisi. Il volto di chi dona con generosità il proprio tempo agli altri. Il volto di chi non si arrende alla sopraffazione, di chi lotta contro le ingiustizie.