Il Friuli Venezia Giulia è la quinta regione italiana per consumo di suolo. Lo evidenzia l’edizione 2017 del Rapporto Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), un quadro aggiornato dei processi di trasformazione del territorio. Nel 2016, in 15 regioni viene superato il 5% di consumo di suolo, con il valore percentuale più elevato in Lombardia e in Veneto (oltre il 12%) e in Campania (oltre il 10%). Seguono Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia e Liguria, con valori compresi tra l’8 e il 10%.
Il dato del Fvg è 8,9% (con picchi del 23,1% in provincia di Trieste e del 14,1% in provincia di Gorizia), per un totale di 69.927 ettari, 49 in più dell’anno precedente. Il valore pro capite è pari a 573 contro una media italiana di 380.
Ancora nel dettaglio Fvg, i comuni con maggiore consumo di suolo in percentuale rispetto alla superficie sono Monfalcone (49,2%), Udine (42,1%) e Pordenone (40,5%), mentre in valore assoluto spiccano Trieste (30 chilometri quadrati), Udine (24) e Pordenone (15). Il più alto consumo pro capite si riscontra poi a Drenchia (5.031 metri quadrati per abitante), Dogna (4.476) e Barcis (4.059).
«I dati rimangono preoccupanti – commenta il presidente di Coldiretti Fvg Dario Ermacora – e si collegano a un trend italiano che ha visto negli ultimi 25 anni il venir meno di un quarto della terra coltivata per colpa della cementificazione e dell’abbandono, il risultato di modelli di sviluppo che non condividiamo. Non dimentichiamo tra l’altro i costi occulti conseguenti all’erosione visto il valore ecosistemico dell’agricoltura in termini di produzione, stoccaggio del carbonio, protezione dell’erosione, prevenzione danni provocati dalla mancata infiltrazione dell’acqua e salvaguardia degli impollinatori». Una proposta? «Lavorare anche sul recupero delle aree dismesse: penso a quella produttive ma anche ai sedimi stradali: perché non bonificare le vecchie strade nella fase di costruzione della nuova viabilità?».
La Valle d’Aosta, si legge ancora nel Rapporto, è l’unica regione rimasta sotto la soglia del 3%, mentre la Lombardia detiene il primato anche in termini assoluti, con quasi 310mila ettari del suo territorio coperto artificialmente (circa il 13% dei 2,3 milioni di ettari del consumo di suolo nazionale è all’interno di quella regione).
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