Gazprom, il colosso del gas russo,da anni ha fondato un consorzio internazionale per la costruzione di un gasdotto chiamato “South Stream”; al consorzio partecipa anche ENI con una quota del 20% (50% Gazprom, 15 EDF 15% BASF). Il progetto è quello di costruire un lungo gasdotto che porti il gas dalla Russi all’Europa attraverso un condotto a sud dell’Ucraina (flusso del sud appunto) partendo da Anapa sul mar Nero; il gasdotto attraverserà l’intero Mar nero per poi arrivare in Bulgaria vicino a Varna. Da lì il gasdotto risalirà la penisola balcanica attraversando Serbia, Ungheria e Slovenia prima di “attraccare” in Italia a Tarvisio. Durante il suuo tragitto da South Stream si dovrebbero anche diramare altri gasdotti che andranno a rifornire Serbia e Croazia. Un investimento gigantesco stimato, da fonti esterne, in circa 16 miliardi di euro e che dovrebbe vedere la posa della prima pietra il 7 dicembre 2012 proprio ad Anapa sul Mar Nero. Secondo gli intendimenti del consorzio South Stream il primo gas potrebbe essere trasportato nel 2015.
A Tarvisio all’arrivo della notizia ci sono stati i primi interrogativi su quale sarà il tracciato che il gasdotto percorrerà per arrivare dalla Slovenia all’Italia e il consigliere regionale Baritussio, ex sindaco di Tarvisio ha presentato un’interrogazione in consiglio regionale:
“Il mega gasdotto South Stream che dalla Russia dovrebbe passare nel territorio di Tarvisio è una bufala o la realtà?” A chiederlo il vicecapogruppo Pdl in Consiglio regionale Franco Baritussio in un’interrogazione alla Giunta. “Alcuni giorni fa – rileva Baritussio – è giunta come un fulmine a ciel sereno la notizia del passaggio nel territorio di Tarvisio (attraverso il confine di Fusine) e della Val Canale-Canal del Ferro del nuovo gasdotto South Stream. “Notizia che ha creato non poche preoccupazioni tra la popolazione, visto che questo territorio, molto stretto per la sua conformazione, è già gravato dal passaggio di importanti infrastrutture (Autostrada A23, raddoppio ferroviario, elettrodotti, senza dimenticare il gasdotto transitante dall’Austria a più condotte che ha trasformato negli ultimi 20 anni la valle in un continuo cantiere per lavori di nuove opere e manutenzioni straordinarie). “Al momento – prosegue l’esponente del Pdl – non vi sono né dati, né elementi chiari relativi alla realizzazione del nuovo gasdotto, mentre pare che nella vicina Repubblica di Slovenia sussistano maggiori informazioni e determinazioni: avrebbero infatti già deciso (o starebbero per decidere) se indirizzare il nuovo gasdotto verso Nord-Ovest, via Kranjska Gora e Fusine, anziché verso Sud in traiettoria Subalpina”. “A fronte di questa incertezza e viste le importanti ripercussioni sul territorio – conclude Baritussio – chiedo al presidente Tondo se sia mai stato messo al corrente del progetto e quali azioni intenda urgentemente intraprendere in merito”. ARC