«Chi ci si dimentica di ringraziare è quasi inevitabile che sia portato a considerare la natura non come dono ricevuto, ma come proprietà di cui impossessarsi secondo i propri interessi, con uno sguardo di cupidigia che genera le ingiustizie economiche e sociali di cui purtroppo siamo ancora testimoni. Rivolgendo lo sguardo e il cuore verso Dio con un sentimento di ringraziamento siamo portati invece a fare buon uso dei frutti della terra. Chi guarda verso Dio si ricorda di avere ricevuto dal creatore e ridona in ringraziamento facendo buon uso dei frutti della terra, che usa secondo giustizia». Sono le parole dell’arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato in occasione della settantaduesima Giornata provinciale del Ringraziamento agricolo, celebrata da Coldiretti in Duomo.
L’evento di origini antiche riscoperto da Coldiretti a partire dal 1951 e dal 1974 inserito nel calendario liturgico nazionale ha visto decine di mezzi agricoli in piazza, poi benedetti dopo la Messa, che è stata accompagnata dai cori di Pradamano e Carlino.
Presenti i vertici della Coldiretti (il presidente udinese Gino Vendrame e il direttore Fvg Cesare Magalini), l’assessore regionale Stefano Zannier, il presidente del Consiglio Fvg Piero Mauro Zanin, il sindaco di Udine Pietro Fontanini e diversi amministratori locali, l’appuntamento è stato occasione anche di riflessioni del mondo agricolo. «Le imprese – dichiara Vendrame – guardano al futuro con speranza, consapevoli del ruolo che l’agricoltura, attraverso il lavoro delle imprese, può svolgere per la ripresa del territorio in termini economici e occupazionali anche per le giovani generazioni». Per il direttore Magalini «la politica è chiamata a dare al mondo agricolo risposte a richieste specifiche. Una di queste riguarda la questione dei prodotti realizzati in laboratorio. Contro le multinazionali del cibo in provetta, Coldiretti sventola la bandiera dell’agricoltura italiana, della biodiversità e della sostenibilità del territorio».?
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