Sono circa mille, su tremila, le persone in Friuli Venezia Giulia che hanno disdetto la prenotazione per la somministrazione del vaccino AstraZeneca dopo lo stop cautelativo del suo utilizzo. A rendere noti i numeri oggi, giorno in cui sono riprese le inoculazioni del siero anglo-svedese, è stata la Regione, che ha invitato ad avere invece fiducia nella scienza.
“Noi abbiamo registrato già lunedì – ha spiegato il vicepresidente del Fvg, Riccardo Riccardi, durante un incontro – quando si cominciava a vedere qualche reazione di troppo, una riduzione del 10% della domanda e della prenotazione. A ieri sera, sulle 3000 prenotazioni” per le inoculazioni di AstraZeneca previste fino a giovedì e poi saltate a causa della sospensione, “contavamo un terzo di disdette”.
L’appello è dunque ad ascoltare i responsi delle autorità sanitarie. “Siamo all’ultimo miglio – ha insistito il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga – e oggi abbiamo l’arma. Se non viene utilizzata o qualcuno non la vuole utilizzare saremo di fronte a un muro insormontabile”. Per questo, ha anticipato, “abbiamo una discussione informale in corso tra Presidenti di Regioni per chiedere nel caso”, sulla base di come “andrà la prenotazione di vaccinazioni AstraZeneca nei prossimi giorni”, “a rappresentanti politici nazionali, penso a coloro che hanno più visibilità in questo momento, di dimostrare che sono disponibili a fare il vaccino AstraZeneca”.
Secondo il report della Regione, oggi in Friuli Venezia Giulia su un totale di 11.919 test sono stati rilevati 910 casi di positività al Covid: 593 da 7.485 tamponi molecolari, con una percentuale di positività del 7,92%; 317 da 4.434 test rapidi antigenici (7,15%). I decessi registrati sono 20, a cui si somma uno risalente al 10 marzo. I ricoveri nelle terapie intensive rimangono 77 mentre quelli in altri reparti risultano essere 547 (+2). In questo momento è Udine la provincia più in difficoltà.
“Il personale sanitario è allo stremo – ha affermato il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Udine, Gian Luigi Tiberio – e in un crescendo di accessi al Pronto soccorso e nei reparti, da settimane ormai i medici stanno affrontando turni massacranti per garantire, in una situazione sempre più al limite della sostenibilità, le cure essenziali a tutti i cittadini”.
In regione, come annuncia Fedriga sui social, oggi è iniziata anche la somministrazione degli anticorpi monoclonali.
“Un’ulteriore arma per combattere il Covid”, osserva il presidente. Inoltre è stato presentato un sistema diagnostico salivare per il Covid, “in grado di semplificare e velocizzare il prelievo del campione e le fasi del processo di analisi in totale sicurezza per gli operatori sanitari”, brevettato da Biofarma Group e Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (AsuFc).
L’innovazione, è stato spiegato durante un incontro a Mereto di Tomba (Udine), si basa sull’utilizzo di un nuovo liquido reagente, contenuto in una provetta, che consente di trasportare e conservare più a lungo i campioni da tampone per Covid-19, “riducendo al minimo le variazioni ambientali del materiale e consentendo un aumento della sensibilità clinica del test molecolare del 12% rispetto ai tamponi naso faringei”.