Un’esposizione di volti e colori. Un suggestivo percorso che, in un’ottantina di scatti, riporta all’incontro tra le donne e la loro terra, alle minoranze etniche, che ancora esistono, contraddistinte dai diversi monili, orecchini, tatuaggi e colori dell’abbigliamento. Uno sguardo su un piccolo Stato dell’India attraverso gli occhi della fotografa Livia Comandini.
Aprirà i battenti sabato 31 marzo alle 16.30 al Museo Etnografico del Friuli la mostra “Donne del Gujarat”, la personale della fotografa e architetto di origini triestine che è andata alla ricerca del vero Guajarat, nei villaggi e nel deserto del Kutch, per incontrare le minoranze etniche e in particolare le donne. Donne che, per quanto povere, hanno una eleganza innata e che, come racconta lei stessa, “hanno tutte una incredibile dignità e tanta eleganza. Ogni incontro – spiega – è stata una piccola storia, è bellissima l’arte di fare ritratti. Riuscire a trovare persone disponibili ad avere uno scambio, tra culture così diverse, parlando lingue diverse”.
Comandini ha incontrato anziane, giovani, madri con bambine e, vincendo la loro ritrosia, ha instaurato con loro una simpatia empatica. “Le donne – racconta – si sono aperte e di alcune sono riuscita a scattare addirittura una sequenza di più foto. All’inizio mi guardavano infastidite, ma alla fine si aprivano, facendomi bellissimi sorrisi. È qualcosa di straordinario, ma non così insolito in India”.
La mostra, che come detto sarà inaugurata il 31 marzo a palazzo Giacomelli, sede del Museo Etnografico del Friuli in via Grazzano, è allestita assieme a Monica Giovinazzi, regista e performer romana, ora residente a Vienna, dove è animatrice dell’Associazione culturale Rotehaare.
Dopo il taglio del nastro, l’esposizione sarà visitabile dal 1° aprile fino al 27 maggio dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 19 (lunedì chiuso). Per la sola giornata del 1° aprile l’orario di apertura del museo è ancora quello invernale, ovvero dalle 10.30 alle 17.
#news
Articoli Correlati
Un’esposizione di volti e colori. Un suggestivo percorso che, in un’ottantina di scatti, riporta all’incontro tra le donne e la loro terra, alle minoranze etniche, che ancora esistono, contraddistinte dai diversi monili, orecchini, tatuaggi e colori dell’abbigliamento. Uno sguardo su un piccolo Stato dell’India attraverso gli occhi della fotografa Livia Comandini.
Aprirà i battenti sabato 31 marzo alle 16.30 al Museo Etnografico del Friuli la mostra “Donne del Gujarat”, la personale della fotografa e architetto di origini triestine che è andata alla ricerca del vero Guajarat, nei villaggi e nel deserto del Kutch, per incontrare le minoranze etniche e in particolare le donne. Donne che, per quanto povere, hanno una eleganza innata e che, come racconta lei stessa, “hanno tutte una incredibile dignità e tanta eleganza. Ogni incontro – spiega – è stata una piccola storia, è bellissima l’arte di fare ritratti. Riuscire a trovare persone disponibili ad avere uno scambio, tra culture così diverse, parlando lingue diverse”.
Comandini ha incontrato anziane, giovani, madri con bambine e, vincendo la loro ritrosia, ha instaurato con loro una simpatia empatica. “Le donne – racconta – si sono aperte e di alcune sono riuscita a scattare addirittura una sequenza di più foto. All’inizio mi guardavano infastidite, ma alla fine si aprivano, facendomi bellissimi sorrisi. È qualcosa di straordinario, ma non così insolito in India”.
La mostra, che come detto sarà inaugurata il 31 marzo a palazzo Giacomelli, sede del Museo Etnografico del Friuli in via Grazzano, è allestita assieme a Monica Giovinazzi, regista e performer romana, ora residente a Vienna, dove è animatrice dell’Associazione culturale Rotehaare.
Dopo il taglio del nastro, l’esposizione sarà visitabile dal 1° aprile fino al 27 maggio dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 19 (lunedì chiuso). Per la sola giornata del 1° aprile l’orario di apertura del museo è ancora quello invernale, ovvero dalle 10.30 alle 17.
#news
Articoli Correlati
Powered by WPeMatico