E’ iniziato da pochi giorni un altro intervento migliorativo su Palazzo de Nordis voluto dal Comune di Cividale del Friuli. Si tratta del restauro del portone d’ingresso al prestigioso palazzo che si affaccia su Piazza Duomo.
Il portone risale ai primi del Novecento ed è opera del noto architetto Domenico Rupolo di Caneva di Sacile (1861 – 1945) che, in quel periodo, fu chiamato a ristrutturare il palazzo e progettare gli allestimenti interni per le collezioni d’arte civiche. La foggia del portone riprende gli stili più cari al Rupolo (neogotico, neorinascimentale, neoclassico ecc.) che applicava creativamente nelle sue opere, associati alle novità del liberty. É eseguito in essenza di larice con inserti di abete. Tale lavorazione gli conferisce un aspetto rustico e poco incline a rappresentare un ingresso gentilizio. È probabile che il portone fosse stato dipinto di colore “grigio piombo”, come si evince da un lacerto sull’incastro superiore del portone, per esaltare le qualità plastiche e stagliare le borchie in fusione di bronzo.
“E grigio piombo – o similare – ritornerà dopo il restauro” – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Ruolo.
“Abbiamo utilizzato un avanzo di bilancio per questo intervento – continua Ruolo che spiega che – il legno del portone evidenzia una notevole usura, soprattutto dal verso esterno. Le venature sono approfondite dal logoramento per lo stillicidio meteorico. Tutti gli interventi in corso d’opera sono stati condivisi con la Soprintendenza e il cantiere avrà durata di circa due settimane”.
“Questo intervento ci permetterà di rendere ancora più accogliente l’ingresso del Palazzo che ricordo essere diventato “il nuovo biglietto da visita” per i turisti da quando il punto dell’Informacittà è stato trasferito al piano terra del de Nordis che ospita anche la preziosa Collezione d’arte De Martiis. Nel corso dei prossimi mesi – conclude l’assessore – metteremo a bilancio altre risorse lavorando sempre nell’ottica di migliorare i servizi al turista in qualità di Comune Turistico nonché di Città d’arte”.