Inaugurata la scultura-albero di Gianni Borta

albero-inaugurazione

E’ stata inaugurata oggi, dal sindaco di Udine Furio Honsell, l’albero scultura opera di Gianni Borta nel centro di piazzale Chiavris.

«Appena l’ho vista è stata come una grande luce, un simbolo dell’arte e della bellezza come il sorgere del sole, un atto importante di abbellimento della città in quegli spazi che devono portare tracce di storia e bellezza. Coltivare il bello è prezioso, e questo si manifesta con l’opera d’arte» ha detto il sindaco Honsell.

«Ogni artista hanno cercato l’albero della vita, Borta ha voluto regalare alla città quello che ricorda da bambino, riuscendo a conservare lo spirito dell’infanzia, con i colori che squarciano l’anima, un’opera che esprimere sentimenti umani con semplicità. Con l’aiuto della figlia mosaicista ha realizzato qualcosa di eccezionale, per cui Udine deve essergli grata» ha commentato la critica Alma Maraghini Berni.

«Il mio albero è per me una testimonianza, atto d’amore verso Udine e soprattutto verso Chiavris – ha spiegato l’artista – ricordando dove si sono consumati i miei anni giovanili: nel fabbricato di fronte c’è stato il mio studio, dove ho vissuto gioie e tormenti che costellano il percorso artistico. Pertanto è stato un momento molto bello di condivisione, non di nostalgia ma di memoria».

Si tratta di una scultura in acciaio corten e mosaico in smalti veneziani che grazie alla creatività dell’artista e della figlia Matelda va a comporre una tavolozza vivace, pirotecnica, gioiosa, che ”fiorisce” all’improvviso nel piazzale per ricordare borgo Chiavris com’era negli anni 50: un pittoresco borgo di Udinee, circondato dai campi di gelsi. C’era la parrocchia, il bar San Marco e altre due osterie, il battiferro, la roggia, il tram e e una fontana nel centro… e tanti ragazzini che giocavano nelle strade imitando i ragazzi della Via Paal. Tra questi ce n’era uno che sognava, da grande, di fare l’artista: dipingeva e colorava per i suoi amici storie e fumetti pieni di vita e di avventure. Un bambino che poi, da adulto, ha installato nel suo quartiere il suo primo studio di pittura, nella casa paterna in cui al primo piano era nato, e che ora vede il suo sogno di bambino realizzato, consacrato da un’imponente mostra antologica in occasione dei suoi 55 anni di attività artistica. Un bambino che non si è però dimenticato del ”suo” quartiere e ha voluto fargli dono di un’opera che riassume il passato e il presente con un omaggio alla terra da cui tutti siamo nati.

Gianni Borta è uno degli artisti più rappresentativi del mondo artistico friulano, conosciuto e affermato anche in Italia e all’estero. Negli anni Sessanta ha avviato la sua attività basandosi sull’esperienza neorealistica. Poi il suo percorso è stato coerente e frutto di una ricerca costante, sviluppando una tecnica pittorica in continua evoluzione, che prevede anche l’impiego di elementi naturali vivi (petali, erba, terra) per entrare in simbiosi con la natura stessa e recuperarne la sacralità perduta. Nel corso della sua lunga carriera ha esposto le sue opere in oltre 870 esposizioni (172 personali) a Milano, Londra, Parigi, New York, Shanghai, Pechino e San Pietroburgo.

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E’ stata inaugurata oggi, dal sindaco di Udine Furio Honsell, l’albero scultura opera di Gianni Borta nel centro di piazzale Chiavris.

«Appena l’ho vista è stata come una grande luce, un simbolo dell’arte e della bellezza come il sorgere del sole, un atto importante di abbellimento della città in quegli spazi che devono portare tracce di storia e bellezza. Coltivare il bello è prezioso, e questo si manifesta con l’opera d’arte» ha detto il sindaco Honsell.

«Ogni artista hanno cercato l’albero della vita, Borta ha voluto regalare alla città quello che ricorda da bambino, riuscendo a conservare lo spirito dell’infanzia, con i colori che squarciano l’anima, un’opera che esprimere sentimenti umani con semplicità. Con l’aiuto della figlia mosaicista ha realizzato qualcosa di eccezionale, per cui Udine deve essergli grata» ha commentato la critica Alma Maraghini Berni.

«Il mio albero è per me una testimonianza, atto d’amore verso Udine e soprattutto verso Chiavris – ha spiegato l’artista – ricordando dove si sono consumati i miei anni giovanili: nel fabbricato di fronte c’è stato il mio studio, dove ho vissuto gioie e tormenti che costellano il percorso artistico. Pertanto è stato un momento molto bello di condivisione, non di nostalgia ma di memoria».

Si tratta di una scultura in acciaio corten e mosaico in smalti veneziani che grazie alla creatività dell’artista e della figlia Matelda va a comporre una tavolozza vivace, pirotecnica, gioiosa, che ”fiorisce” all’improvviso nel piazzale per ricordare borgo Chiavris com’era negli anni 50: un pittoresco borgo di Udinee, circondato dai campi di gelsi. C’era la parrocchia, il bar San Marco e altre due osterie, il battiferro, la roggia, il tram e e una fontana nel centro… e tanti ragazzini che giocavano nelle strade imitando i ragazzi della Via Paal. Tra questi ce n’era uno che sognava, da grande, di fare l’artista: dipingeva e colorava per i suoi amici storie e fumetti pieni di vita e di avventure. Un bambino che poi, da adulto, ha installato nel suo quartiere il suo primo studio di pittura, nella casa paterna in cui al primo piano era nato, e che ora vede il suo sogno di bambino realizzato, consacrato da un’imponente mostra antologica in occasione dei suoi 55 anni di attività artistica. Un bambino che non si è però dimenticato del ”suo” quartiere e ha voluto fargli dono di un’opera che riassume il passato e il presente con un omaggio alla terra da cui tutti siamo nati.

Gianni Borta è uno degli artisti più rappresentativi del mondo artistico friulano, conosciuto e affermato anche in Italia e all’estero. Negli anni Sessanta ha avviato la sua attività basandosi sull’esperienza neorealistica. Poi il suo percorso è stato coerente e frutto di una ricerca costante, sviluppando una tecnica pittorica in continua evoluzione, che prevede anche l’impiego di elementi naturali vivi (petali, erba, terra) per entrare in simbiosi con la natura stessa e recuperarne la sacralità perduta. Nel corso della sua lunga carriera ha esposto le sue opere in oltre 870 esposizioni (172 personali) a Milano, Londra, Parigi, New York, Shanghai, Pechino e San Pietroburgo.

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