I sette operai rimasti ustionati lievemente in un incidente sul lavoro avvenuto la scorsa notte in una acciaieria di San Giorgio di Nogaro (Udine), sono salvi grazie alla loro prontezza e al pieno rispetto delle procedure di sicurezza a cui erano stati addestrati nella formazione aziendale. E’ quanto emerso in un incontro appena concluso tra i sindacati, le Rsu e la direzione aziendale dell’acciaieria. “L’azienda ha chiarito la dinamica dell’accaduto, confermando sostanzialmente la versione che già circolava con un passaparola tra gli operai”, ha riferito il rappresentante della Fim-Cisl Francesco Barbaro. I lavoratori si sono infatti accorti di una perdita d’acqua di un pannello del gruppo di raffreddamento del forno fusorio che è entrata in circolo e hanno prontamente svuotato il forno, limitando gli effetti della deflagrazione che sarebbe stata altrimenti ben più dannosa con forno pieno. Nel forno, che carica il rottame e lo fonde in acciaio liquido a 1.800 gradi, rimane comunque un minimo di acciaio liquido. Quando l’acqua ha toccato questo residuo si è dunque trasformata in idrogeno provocando la deflagrazione. Il tutto sarebbe avvenuto in pochi secondi, senza dare il tempo agli operai di allontanarsi una volta finito di svuotare il forno. “E’ la prima volta che succede un simile incidente – ha aggiunto Barbaro – l’azienda è insediata a Porto Nogaro da tre anni ed è seria. Purtroppo in acciaieria le perdite d’acqua nei forni possono capitare accidentalmente; si è trattato di una tragica fatalità”. Nell’azienda, che occupa un centinaio di dipendenti, la produzione è ferma, ma dovrebbe ripartire entro due o tre giorni. La magistratura non ha disposto alcun sequestro. I dipendenti sono ora impiegati in attività di manutenzione dell’impianto.
Posted inCRONACA