Proseguono le operazioni di soccorso allo speleologo ferito in grotta nelle Dolomiti Friulane a 2000 metri di quota e a meno venti di profondità poco lontano da Forcella Lodina. Il ferito è un ventiduenne di Roveredo in Piano. L’uomo è stato raggiunto e stabilizzato. Dal campo base a quota 700 è riuscito a decollare l’elicottero della Protezione Civile che, nonostante le proibitive condizioni meteo, ha potuto con due rotazioni, grazie alla bravura del pilota, portare in quota a 2000 metri sia i materiali di soccorso, sia tre tecnici speleologi del Friuli Venezia Giulia, tra i quali un tecnico distruttore che inizierà ad allargare la strettoia per consentire alla barella di passare con il ferito a bordo. Ci vorranno diverse ore di lavoro.
Aggiornamento ore 22
Sono ritornate a valle le prime squadre di soccorritori del Soccorso Alpino Friuli Venezia Giulia della stazione Valcellina che erano arrivate a quota 2000 prima delle 15 nei pressi della grotta Buca Mongana dove si trova lo speleologo ferito. A dare loro il cambio ci sono ora sei soccorritori speleologi del Soccorso Alpino FVG, tra cui un disostruttore, quattro tecnici dal Veneto e due dal Trentino e sono in arrivo da Lombardia e Trentino altri rinforzi specializzati.
Il ferito è stato stabilizzato e si trova in compagnia di uno dei due compagni di esplorazione che erano con lui, il padre, mentre l’altro compagno, il fratello, è uscito dalla grotta ed è stato portato a valle. Il gruppo è di Roveredo in Piano ed era in attività esplorativa.
Domattina, con il miglioramento meteo previsto, sarà l’elisoccorso regionale a portare via il ferito mentre l’evacuazione dei tecnici sarà sempre effettuata dall’elicottero della Protezione Civile.