In Friuli Venezia Giulia nel primo trimestre del 2018 il numero di occupati si attesta a 499.100 unità, un valore sostanzialmente equivalente a quello registrato nello stesso periodo dell’anno scorso. Rispetto al trimestre precedente si osserva invece una perdita, pari a -4.300 occupati. Lo rileva Alessandro Russo, ricercatore Ires Fvg che ha rielaborato i dati Istat diffusi a livello nazionale.
Nel Nordest, sempre nel confronto primo trimestre 2017-primo trimestre 2018 si rileva una dinamica positiva (+0,8%), favorita dagli andamenti del Veneto (+1,6%) e del Trentino Alto Adige (+3,1%). In Fvg il calo dell’occupazione femminile (-4.200 unità rispetto al primo trimestre del 2017) è stato compensato dall’incremento speculare della componente maschile. Per quanto riguarda i settori, il raggruppamento che comprende commercio, alberghi e ristoranti è l’unico che presenta una diminuzione, a fronte di risultati di segno opposto registrati in tutti gli altri comparti.
Se si esamina l’andamento del tasso di occupazione, calcolato come rapporto percentuale tra il numero di occupati e la popolazione nella fascia di età 15-64 anni, è possibile evidenziare un progressivo aumento dal 63,1% all’inizio del 2015 fino al punto di massimo toccato nel terzo trimestre del 2017 (66,1% a cui corrispondevano 510.000 occupati); gli ultimi sei mesi segnano un arretramento fino all’attuale 65,3%. La fase di ripresa dell’occupazione che ha caratterizzato lo scorso triennio sembra avere dunque subito, almeno momentaneamente, una battuta d’arresto.
Il numero di persone in cerca di occupazione nel primo trimestre del 2018 si attesta a 37.700 unità, in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando risultava pari a 37.200 (+1,5%). Il tasso di disoccupazione del Fvg all’inizio del 2018 è inoltre tornato al 7%, contro il 6,9% del primo trimestre del 2017. Infine il tasso di disoccupazione femminile rimane su valori elevati, pari al 9% sempre nel primo trimestre di quest’anno, mentre quello maschile non supera il 6% (5,5%).
L’export
Le vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia nel primo trimestre del 2018 fanno segnare un aumento dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, pari a 44,1 milioni di euro in più. Il Fvg presenta la crescita meno accentuata rispetto alle altre regioni del Nordest (complessivamente +4%); anche a livello nazionale la dinamica è positiva (+3,3%). I primi mesi dell’anno evidenziano un netto incremento delle importazioni regionali (+11,2%), comportando una flessione dell’avanzo commerciale (-170,2 milioni di euro, pari a -9,5%), che ammonta a 1,6 miliardi nei primi tre mesi dell’anno.
A livello territoriale si nota una netta diminuzione dell’export della provincia di Trieste (-19%) e un incremento particolarmente significativo in quella di Udine (+10,4%). Il primo risultato è dovuto alla forte variabilità delle vendite del settore della cantieristica navale, caratterizzato da grandi commesse e lunghi cicli di produzione. Pertanto se si riesamina la variazione dell’export regionale al netto della cantieristica si ottiene una notevole crescita rispetto al primo trimestre del 2017 (+11,3%). L’andamento positivo della provincia di Udine è invece attribuibile principalmente ai prodotti in metallo (a partire dalla siderurgia) e alla meccanica strumentale. Anche a livello regionale questi ultimi settori sono quelli maggiormente in espansione (metalli di base e prodotti in metallo +122,2 milioni di euro, macchinari e apparecchiature +58,4 milioni). Si possono anche rilevare degli incrementi in due importanti ambiti di specializzazione dell’economia regionale, i mobili e i prodotti alimentari, per i quali prosegue una fase espansiva che dura ormai da alcuni anni.
In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali si osserva un aumento generale dei flussi destinati al mercato interno dell’Unione Europea (+12,4%), in particolare grazie ai buoni risultati ottenuti in Germania (+10,8%), Francia (+9,7%) e Austria (+17,6%). Sono al contrario in calo dell’11,5% le esportazioni verso i paesi extracomunitari, in particolare gli Stati Uniti (-28,8%, un andamento condizionato dal settore della cantieristica navale), mentre si possono osservare dei risultati positivi in Cina (+49,7%) e Russia (+24,3%).
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