“Ancora non abbiamo avuto segnalazione di casi sporadici di influenza: normalmente la stagione si apre a metà ottobre, ma di solito a settembre ci sono sempre isolamenti sporadici. Quest’anno ancora no”. A dirlo all’Adnkronos Salute è Antonino Bella, epidemiologo dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che si aspetta un picco “tra fine gennaio e inizi di febbraio, come è accaduto negli ultimi anni, tranne in due stagioni quando il picco è arrivato subito dopo Natale”.
E come andrà la stagione 2020-21? “Ci ispiriamo in genere a quanto accade nell’emisfero Sud: ebbene, l’ultima stagione in Australia è stata molto blanda. E questo può essere accaduto sia per una fluttuazione ciclica, sia per la presenza di un altro virus – Sars-CoV-2 – e per quella che i virologici chiamano competizione virale: un patogeno ne ‘scalza’ un altro”, analizza l’esperto.
Ebbene, “se si conferma l’andamento visto nell’emisfero Sud, potremo avere una stagione blanda. In ogni caso ricordo l’importanza della vaccinazione che”, anche se non protegge al 100%, “in ogni caso attenua i sintomi ed evita le pericolose complicanze”, conclude Bella.
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