La conquista del terzo posto in classifica per poter giocare la prossima Champions League rischia di diventare per l’Inter un’utopia. L’ultimo atto per agganciare un posto tra le nobili d’Europa va in scena al Friuli mercoledì sera. I nerazzurri, vincendo contro l’Udinese, potrebbero coltivare ancora qualche flebile speranza. La realtà dei fatti è un’altra, ovvero che l’entusiasmo portato da Stramaccioni non ha tenuto, con colpe da imputare più all’usura del gruppo che al tecnico. Massimo Moratti, ieri assente al Franchi, riflette sulla situazione e pensa al futuro. Lo stato attuale della squadra lo preoccupa per i tanti punti persi per strada. Nelle prime quattro gare, il tecnico ne ha conquistati 8, grazie alle vittorie con Genoa e Siena e ai pareggi con Cagliari e Fiorentina. Il bottino è, però, troppo povero per poter rincorrere il desiderio di restare nel gotha del calcio. Stramaccioni continua a ripetere che – finché non arriva la certezza matematica dell’esclusione dall’Europa – l’Inter lotterà per l’obiettivo più nobile. Ma appare chiaro come il gruppo del post ‘triplete’ non sia in grado di reggere i ritmi che il nostro calcio chiede. E la cessione di pezzi pregiati come Etòo, Balotelli e Thiago Motta senza rimpiazzi adeguati ha messo in evidenza gli errori di mercato: Jonathan e Forlan su tutti. Il brasiliano arrivato in condizioni precarie è stato ceduto al Parma a gennaio, mentre l’uruguaiano acquistato per sostituire Etòo sta deludendo. Fredy Guarin deve confermarsi, Juan Jesus resta un’incognita, mentre l’arrivo di Palombo ha del misterioso come il rinnovo biennale a Lucio. L’Inter è senza ossigeno. Il cambio di modulo contro la Fiorentina è stata una scelta giudicata poco appropriata. Ma il problema non è legato al 4-2-3-1 quanto agli interpreti, già fiacchi ad inizio stagione. Il rammarico di questi mesi si chiama Wesley Sneijder. L’olandese tartassato dagli infortuni ha giocato 16 gare, solo quattro per intero. Il bilancio del centrocampista è in perdita secca, se si pensa alle due stagioni precedenti in nerazzurro. I problemi di questa Inter sono tanti, il terzo posto sta volando via e Moratti ha già iniziato a lavorare per la rifondazione. La linea è chiara: tutti sul mercato, dove i pezzi cedibili sono Maicon, Julio Cesar, Pazzini. Qualche dubbio su Sneijder sul quale potrebbe pesare questa stagione sfortunata. Per l’olandese c’é l’Europeo, una vetrina internazionale che potrebbe farlo tornare appetibile a qualche club. Alla regola del ‘tutti cedibili’, si affianca quella del fair play finanziario. L’idea è quella di far scadere i contratti di Zanetti, Cambiasso, Stankovic. Per gli altri prestiti o cessioni definitive. Di questa riorganizzazione fa parte anche il tecnico. Moratti stima Stramaccioni. E’ stato, infatti, il presidente a far cadere la scelta sull’ex allenatore della Primavera. Ma non sarà lui a guidare la nuova fase. Sulla lista dei candidati alla panchina interista rispunta il nome di Cesare Prandelli. Però la strada per arrivare al ct della Nazionale è molto complicata. Prandelli deve disputare l’Europeo e, solo dopo, si potranno tracciare scenari per il suo futuro. Restano in corsa Montella, Villas Boas, Mazzarri, Blanc con un favorito, Marcelo Bielsa. Qualche ribaltone potrebbe cambiare gli assetti dirigenziali del club magari con il ritorno di Leonardo. Il dirigente del Psg vuole tornare in Italia e con Moratti i rapporti sono rimasti buoni
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