Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale”
Con l’introduzione della tecnologia robotica all’ospedale di Pordenone, avvenuta nel gennaio scorso, la Divisione di Chirurgia Generale, altamente specializzata nella Chirurgia Oncologica, ha cominciato un percorso di reclutamento dei pazienti adatti all’utilizzo di questa preziosa risorsa.
La scelta iniziale è stata quella della chirurgia dei tumori del colon e del retto, che si presta in maniera eccellente all’utilizzo del Robot, sfruttandone al meglio tutte le potenzialità, in particolare il Da Vinci XI, che è il meglio disponibile sul mercato ad oggi e pare nato proprio per queste esigenze.
Lo strumento, guidato da un chirurgo alla Consolle e da uno al tavolo operatorio, consente gesti fini e precisi, che nessun’altra tecnica offre, a ciò si aggiunge una metodologia completamente mininvasiva.
Inoltre il Robot consente prestazioni visive uniche, permettendo di introdurre tecniche innovative nell’asportazione dei tumori maligni.
Ecco quindi la notizia che alcune settimane fa l’equipe chirurgica di Pordenone ha asportato una neoplasia maligna sita nella parte destra del colon, con un intervento eseguito interamente col Robot, ma introducendo una nuova metodica che consiste nell’ asportare tutta la radice della parte di colon interessata e quindi un maggior numero di linfonodi, garantendo una radicalità ottimale. Non solo, il robot ha permesso di sviluppare tale intervento partendo da una posizione nuova (cosiddetta dal basso verso l’alto) esprimendo al massimo tutte le potenzialità.
L’equipe chirurgica, garantisce una vasta esperienza in chirurgia oncologica e laparoscopica, in particolare con tecnologia 3D. Ha svolto un adeguato training al fine di offrire la massima sicurezza possibile ai pazienti.
Nel caso dell’intervento sopraccitato la paziente pochi giorni dopo l’operazione, stava bene ed è tornata a casa.
Molti sono e saranno i campi di applicazione Oncologici per il Robot, in particolare a Pordenone, attualmente unico centro in regione che si avvale di questa metodica per operare tumori maligni in addome. Lo scopo finale è ridurre al massimo il trauma al paziente, garantendo il miglior grado di cura cercando di contenere al minimo le complicanze operatorie.
«Professionalmente è una sfida nuova e importante per me che ho sperimentato tutte le fasi della chirurgia, da quella tradizionale, a quella laparoscopica a quella attuale robotica. Tutte queste metodologie hanno ancora valenza nel trattamento dei tumori maligni. Per ogni paziente, ora Pordenone, è in grado di offrire la soluzione migliore.
Faremo in modo che siano i chirurghi più giovani ad apprendere le tecniche di utilizzo del robot affiancandosi al team di chirurghi più esperti» – dichiara il dott. Paolo Ubiali, Direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale dell’AAS 5.