Una piattaforma di servizio iperlocale. È nato www.iorestoacasa.delivery il portale che vuole essere servizio a tutti coloro che in questo momento di emergenza sanitaria sono costretti a restare a casa e i negozi di vicinato; un punto di incontro tra coloro che non possono lasciare la propria dimora e quanti si offrono di recapitare la spesa, il tutto gratuitamente. «È una rete che vuole attraversare tutta Italia valorizzando in un’ottica locale l’offerta che c’è nella propria città di residenza o nelle immediate vicinanze. Con un unico scopo: dare risalto al bene comune perché, in questo momento, il bene di tutti è restare a casa, limitare al minimo gli spostamenti per limitare con ogni forma e mezzo il rischio di contagio», spiega Corrado Tonello, ideatore dell’iniziativa e CEO di Ennevolte, società che opera nel settore del welfare aziendale e che insieme con Loud Digital Studio ha dato vita a ioresotacasa.delivery.
«L’idea è nata da una chat tra vicini di casa che si scambiavano informazioni sui negozi aperti della zona. Da qui, è derivata la necessità di diffondere queste informazioni: questo vale per quanti possono uscire a fare la spesa, ma soprattutto per le persone più fragili che sono costrette in casa oppure quante hanno il timore di uscire o sono terrorizzate dal mettersi in coda». A fronte di un bisogno al quale anche la grande distribuzione più strutturata non riesce più a dare risposte in tempi brevi, l’attenzione si è rivolta necessariamente a quella rete di piccoli negozi che continuano a dare il loro servizio, ma che spesso, non sono conosciuti. «Sono spesso l’ossatura di un quartiere o di un piccolo paese. Sono le attività che, soprattutto in questo momento di difficoltà, continuano a garantire un servizio e nel loro piccolo proseguono nel dare delle risposte concrete alle esigenze della popolazione», prosegue Tonello. Dal panettiere al fruttivendolo, dal minimarket al macellaio fino alla farmacia, in molti si sono messi a disposizione dei loro concittadini per portare a casa i necessario. «Quello che mancava era una rete dove inserire tutte queste iniziative», sottolinea. «Nei piccoli centri spesso non si trovano tutti i beni di cui si ha necessità, occorre guardare al paese vicino. Ma questo diventava difficile. Un portale di servizio dove è possibile fare un ricerca per codice di avviamento postale e scoprire facilmente tutte le opportunità offerte dai negozi vicini».
L’iniziativa è all’inizio, ma punta a decollare su scala nazionale. Registrarsi è semplice e soprattutto gratuito. Ogni negoziante inserisce la sua tipologia merceologica, la propria sede e un recapito telefonico per essere contattato. Il contatto tra domanda e offerta è lasciato interamente agli utilizzatori del portale. «Non ci sono commissioni e non ci sono transazioni di denaro attraverso il portale; l’unico nostro interesse è dare alle persone che hanno delle necessità le risposte più vicine a casa». Nell’ottica di rete, più realtà ci sono e più opportunità potranno essere offerte. Per questo, i Comuni, le circoscrizioni e i gruppi di vicinato che hanno dato vita a elenchi di negozi disposti a portare a casa la spesa sono invitati a popolare il sito con le informazioni in loro possesso così da ampliare il più possibile il servizio offerto. «Con il contributo di tutti, uscire da questa complessa – quanto difficile – situazione potrà essere più facile. L’invito è quindi a iscriversi e iscrivere i negozi della propria città sul portale per farne una grande rete di servizio locale».