Si è tenuto ieri a Palazzo Kechler il convegno organizzato da Stefano Cecotti, coordinatore comunale di Forza Italia Udine, e dai giovani di Forza Italia dal titolo “Islam e guerra all’Occidente?”. Ospiti dell’incontro il professor Roberto de Mattei, già vicepresidente del Cnr con delega per il settore delle scienze umane e titolare della cattedra di Storia Moderna all’Università di Cassino e di Storia del Cristianesimo presso l’Università Europea di Roma, il vicecoordinatore vicario di Forza Italia Fvg, Massimo Blasoni, il consigliere regionale di Forza Italia, Riccardo Riccardi, il presidente della provincia di Udine, Pietro Fontanini e il segretario comunale di Fratelli d’Italia di Udine, Ugo Falcone.
Tema di stringente attualità, quello della compatibilità del quadro valoriale europeo e occidentale con la cultura islamica, soprattutto alla luce degli attentati solo ieri hanno insanguinato quella che dovrebbe essere al capitale politica dell’Unione Europea, quella stessa Bruxelles all’interno della quale fino a pochi giorni fa si era nascosto e aveva trovato omertosa protezione uno degli attentatori delle stragi di Parigi del dicembre scorso, la città diventata triste metafora di un multiculturalismo che sta rivelando tutta la sua inconsistenza e impraticabilità.
A fare gli onori di casa, Stefano Cecotti che ha posto l’accento “sulla minaccia che il terrorismo islamico rappresenta per l’idea stessa di Europa e di identità occidentale” e sul ruolo che per la prima volta il Friuli Venezia Giulia si trova ad avere nello scacchiere internazionale e nella gestione dei flussi migratori.
Dal taglio storico e accademico invece l’intervento del professor de Mattei. Una ricostruzione dettagliata del rapporto dell’Europa con la religione di Maometto che parte “dall’ultimo tentativo di conquista dell’Europa da parte dell’Islam nel 1716, data che segnò la fine della minaccia della religione musulmana nei confronti dell’Europa”, fino ai giorni nostri e al pericolo che deriva da parte dei quello che si definisce Islam moderato.
Da tono decisamente più politico, l’intervento del responsabile di Fratelli d’Italia, Ugo Falcone, che ha posto l’attenzione sui fatti di Bruxelles e sulla debolezza della politica di fronte al terrorismo islamico e alla guerra nella quale l’Europa si trova suo malgrado coinvolta.
Tesi confermata da Pietro Fontanini, che ha ricordato le invasioni e le razzie dei Turchi in Friuli e le tre moschee che oggi sono presenti a Udine. Perché “è da piccole realtà come quella di Udine che la politica deve partire per attuare il controllo e la sicurezza che la nostra società deve avere”.
La parola passa a Riccardo Riccardi, che ha focalizzato l’attenzione sul “fallimento delle politiche di integrazione e di accoglienza a livello nazionale e regionale”.
A tirare le fila del ragionamento, Massimo Blasoni, che ha ripercorso “le dinamiche che hanno determinato l’atteggiamento occidentale nei confronti dell’Islam e delle altre culture in generale, dal relativismo che permea la nostra cultura e dal nostro senso di colpa post-coloniale alla mancanza di punti di riferimento derivante dal crollo delle ideologie, fino all’imporsi del dogma del cosiddetto politicamente corretto, che si è insinuato nell’opinione pubblica fino a condizionare l’agenda politica dei governi e della stessa Unione Europea, i quali oggi si trovano a gestire un fenomeno come quello della radicalizzazione islamica con armi spuntate e poca convinzione. Il multiculturalismo pienamente applicato – ha continuato Blasoni – non è possibile perché le leggi, che sono proiezioni del sistema valoriale di riferimento, devono valere per tutti, esattamente come i diritti e le tutele”.
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